Le case dei fantasmi
martedì 23 giugno 2015
Invorio
Invorio è un piccolo paese della provincia di Novara. Sorge tra le colline che separano il Lago Maggiore dal Lago D’Orta; Il paese in sé, si divide in una parte “bassa” (Invorio Inferiore) ed una “alta” (Invorio Superiore). Arrivando dalla Strada Provinciale che collega Arona a Borgomanero, e seguendo per l’Alto Vergante, dopo pochi KM di curve ci si ritrova nel nucleo medioevale di Invorio Inferiore. Tra le case e nascosta da alte conifere, sorge una torre Medioevale, il resto meglio conservato di un antico insediamento appartenuto alla famiglia milanese dei Visconti.
Tra le rovine dell’antico castello, tra i muri della torre e nel parco che circonda l’insediamento, ancora oggi Margherita Pusterla piange i suoi lutti, di cui fu, indiretta causa.
Ella era una bellissima dama, la “splendidissima sposa” di Franceso Pusterla, come ricordano le cronache del tempo. I due sposi formavano una coppia molto in vista nella società lombarda del XIV° secolo: rampolli di due nobilissime famiglie (Margherita era cugina di Galeazzo e Luchino Visconti, che furono signori di Milano nella prima metà del 1300, mentre Francesco apparteneva ad un altro antico e nobile casato, quello dei Pusterla), giovani, belli e innamorati, suscitarono le invidie di molti rappresentanti dell’ alta società. Fu Margherita, con la sua bellezza, ad attirare sul suo nucleo familiare quelle attenzioni che portarono alla tragedia. Ad invaghirsi di lei, fu il cugino Luchino. Egli le fece tali proposte che, Margherita, indignata e offesa, e forse anche un po’ spaventata, non poté fare a meno di riferire al marito Francesco. Francesco, offeso dal comportamento di Luchino, cercò di vendicare il torto subito, ma le sue intenzioni vennero scoperte. Il Pusterla venne quindi arrestato e ucciso per ordine del Signore di Milano; Margherita fu invece tradotta nel possedimento Visconteo di Invorio dove, avendo ancora una volta rifiutate le avances di Luchino, trovò la morte, murata in una segreta.
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