Le case dei fantasmi

Le case dei fantasmi

lunedì 7 settembre 2015

La tua casa è infestata?

I numerosi video presenti su Youtube che mostrano le manifestazioni di presunti poltergeist sembrano voler concentrare l'attenzione sul problema delle infestazioni nei luoghi più comuni: le abitazioni. Sono molte, inoltre, le indagini condotte dal Ght di Mistero e dagli altri gruppi di ghost hunters che hanno come location luoghi frequentati ogni giorno: aziende, abitazioni private, negozi. Sono altrettanto numerosi, inoltre, i luoghi di villeggiatura caratterizzati dalla presenza di uno o più fantasmi: ne è un esempio il b&b di Myrtile Plantation. Come fare, però, per scoprire se la propria abitazione, l'ufficio o qualsiasi altro luogo comune è infestato da fantasmi?
Ante, porte, sportelli che si aprono e chiudono sa soli
Spesso non è semplice rendersi conto di questo tipo di manifestazione. Bisogna farci attenzione: assicuratevi di aver chiuso tutti gli sportelli e gli armadietti del vostro bagno, della cucina e del salotto e se rientrando vi rendete conto che qualcuno è aperto anche se in casa oltre a voi non vive nessuno, avrete la certezza che non siete stati voi a lasciarlo così. Prestate attenzione anche all'eventuale cambio di posizione di sedie, sgabelli e piccoli mobili in generale.
Rumori inspiegabili
Vi è mai capitato di avvertire rumori inspiegabili all'interno della vostra abitazione? Rientrano in questa categoria tutti quei rumori che non hanno un legame causa/effetto: rumore di passi se siete in casa da soli, colpi sui mobili, rumori di oggetti che cadono... Si riesce ad avvertirli meglio di notte e non sempre sono forti.
Voci, sussurri e grida
Oltre ai rumori inspiegabili si possono avvertire sussurri, urla, pianti soffusi, musica proveniente da fonti sconosciute. Capita a volte di sentire il proprio nome. Se quando accade una cosa del genere viene accompagnata da uno o più fenomeni descritti in questa pagina allora è probabile che abbia un'origine sovrannaturale; altrimenti l'origine interna (allucinazione uditiva) è la causa più probabile.
Animali domestici che si comportano in modo strano
Chi ha un animale domestico impara a distinguere subito il suo stato d'animo, sia che si tratti di un gatto, sia di un cane. Fate attenzione al loro comportamento perché i loro sensi sono molto più acuti dei nostri. I cani, in particolare, possono rannicchiarsi spaventati improvvisamente e senza motivo, rifiutarsi improvvisamente di entrare in una stanza oppure iniziare ad abbaiare al vuoto (se lo fanno in direzione della porta d'ingresso non vale). I gatti, invece, possono restare immobili a fissare il buio senza motivo o una parete. Non siamo in grado di comprendere realmente ciò che pensano, vedono o sentono ma molti ricercatori sono del parere che in determinate situazioni gli animali siano in grado di vedere e sentire ciò che i nostri sensi limitati non ci permettono.
Oggetti che appaiono e scompaiono
Vi è mai capitato di perdere un oggetto di uso comune, come le chiavi dell'automobile, pur sapendo benissimo dove le avevate lasciate? Se vi accade anche di ritrovarle proprio lì dove pensavate che fossero a distanza di giorni o settimane potrebbe trattarsi di apporti e asporti di tipo paranormale. In parole povere, è come se l'oggetto fosse momentaneamente preso in prestito e poi restituito.
Luci che si accendono e spengono da sole
Si tratta di un fenomeno facilmente osservabile anche se raramente è connesso alla presenza di fantasmi. Non rientrano in questa categoria, per esempio, le lampadine al neon appena accese e quelle a incandescenza che stanno per fulminarsi: le interferenze che spesso si rilevano in questi casi sono assolutamente normali. Al contrario, possono essere manifestazione della presenza di fantasmi se le lampadine e gli strumenti elettronici iniziano ad accendersi e spegnersi senza motivo. Se vi capita, accertatevi dell'assenza di guasti prima di saltare a conclusioni affrettate.
Ombre inspiegabili
Di questo fenomeno non sempre ci si rende conto: la maggior parte delle volte che accade si ha semplicemente l'impressione di aver visto qualcosa scuro e dalla forma vagamente umana con la coda dell'occhio. Come prestarvi maggiore attenzione? Non è semplice. Provate a segnare su un calendario i giorni in cui avete questa sensazione: se sono frequenti e si accompagnano ad altri fenomeni poco comuni, potrebbero non essere semplici impressioni.
Sensazione di essere osservati al buio o durante il giorno
Non c'è sensazione più angosciante di questa: il sentirsi osservati. Questa sensazione, però, può essere attribuita a moltissimi stati d'animo, come l'ansia o la paranoia. Spesso, inoltre, la paura tende ad alimentare questo fenomeno rendendo quasi impossibile ogni tipo di ragionamento. Se vi capita, quindi, cercate di capire se la sensazione che provate può avere un'origine interna (paranoia, paura o ansia appunto) o essere legata a un momento particolare della vostra vita: in questi casi non deriva da manifestazioni di fantasmi.
Piccoli fenomeni di psicocinesi
Giocattoli che si attivano da soli, porte e finestre che si chiudono autonomamente, oggetti che si spostano o lampadari che oscillano senza un alito di vento... E' rarissimo che accada ma a volte capita. Molto più comune, invece, è la sensazione che qualcuno si sieda sul letto mentre siete distesi. Anche in questo caso l'abilità di capire se queste sensazioni provengono dall'interno di noi stessi (immaginazione) o dall'esterno è di fondamentale importanza. I casi di allucinazioni visive sono molto più comuni di quanto s'immagini, soprattutto se si è sotto l'effetto di sostanze che possono alterare lo stato di coscienza (alcol e droghe).
Sensazione di essere toccati
Molte persone che si sono trovate a fare i conti con i fantasmi hanno riferito di aver avvertito la sensazione di essere stati toccati. Il tocco inspiegabile può essere avvertito sui capelli, sulle mani o sulle spalle. Altri, inoltre, hanno avuto la chiara impressione di ricevere una vera e propria spinta. Da sottolineare, anche qui, l'esistenza delle allucinazioni tattili: un fenomeno che può presentarsi in presenza di patologie neurologiche o psichiatriche o se si è sotto l'effetto di sostanze o particolari farmaci. Se vi capita, quindi, prima di cercare un'origine sovrannaturale, tentate di rintracciare una possibile causa psico-fisica.
Odori, buoni o cattivi, inspiegabili
Sono molte le persone che riferiscono di aver distintamente avvertito in casa un profumo non utilizzato. Se questo fenomeno si verifica in concomitanza di qualcuno degli altri qui descritti, la possibilità che abbia un'origine esterna all'organismo (spiegabile o meno) è più probabile. Esistono, tuttavia, fenomeni psichici interni che possono dare lo stesso effetto ma completamente sganciati dal paranormale e dai fantasmi: le allucinazioni olfattive. Un esempio tipico? L'odore di bruciato prima dell'emicrania.
Zone della casa più calde o più fredde
Se la vostra casa è a prova di ponti di calore, ossia se è adeguatamente climatizzata/riscaldata e non sono presenti zone a temperatura diversa che possono essere ricondotte a una cattiva coibentazione della struttura, è più probabile che le zone che subiscono cambi di temperatura rispetto all'ambiente circostante siano legate a presenze paranormali. Più tali sbalzi di temperatura sono repentini, più è probabile che siano manifestazione di qualche strana presenza.
FONTE-->http://fantasmiinfuga.blogspot.it/…/come-scoprire-se-la-pro…
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Castello di Fumone




Tra i castelli storici più infestati del mondo ce n'è uno nel Basso Lazio che in passato è stato molto importante. Si tratta del Castello di Fumone: arroccato sul monte Fumone (in provincia di Frosinone), è circondato da un piccolo borgo medievale che nel corso dei secoli ha saputo mantenere il suo aspetto originario. Dal punto di vista storico, questo castello è stata una delle più importanti fortezze militari dello Stato Pontificio e prigione di papa Celestino V.
Il castello di Fumone: fantasmi e antiche leggende – Come ogni antica fortezza che si rispetti, anche il Castello di Fumone ha la sua buona dose di fantasmi e leggende macabre. Una di queste, probabilmente la più triste, ci riporta indietro nel tempo a quando il castello era abitato dalla nobile famiglia Longhi. Si narra che nel 1800, anno più anno meno, Emilia Caetani Longhi avesse messo alla luce il suo ottavo figlio, l'unico maschio che da grande avrebbe ereditato tutte le fortune di famiglia. Il piccolo marchese Francesco Longhi, però, non riuscì ad arrivare alla maggiore età: morì all'età di 5 anni a causa del quotidiano avvelenamento perpetrato dalle sorelle maggiori, gelose del ruolo che avrebbe ricoperto da grande. Il suo corpicino, circondato da giocattolini, è visibile ancora oggi in una teca all'interno del Castello: fu sua madre a decidere di farlo imbalsamare e secondo la leggenda lei si recherebbe ancora oggi a controllare la teca di suo figlio ogni notte.
Il castello di Fumone e il fantasma del vescovo Gregorio XIII – Quella che ha per protagonista il fantasma dell'antipapa Gregorio XIII è un'altra delle leggende che ruotano attorno al Castello di Fumone. Si narra, infatti, che il vescovo fu murato vivo all'interno di una delle pareti della fortezza e il suo corpo non è mai stato ritrovato. Per manifestare la sua presenza, il fantasma del vescovo si divertirebbe a battere sulle pareti del castello a tarda notte.
Lo ius primae noctis e il pozzo del Castello di Fumone – Altra triste leggenda che ha a che fare con il Castello di Fumone e i suoi fantasmi è strettamente collegata a una brutale usanza medioevale: lo Ius Primae Noctis. Quest'usanza, in particolare, consisteva nel diritto del signore locale di trascorrere la prima notte di nozze con ogni giovane sposa del suo regno. Tutte coloro che non risultavano vergini venivano gettate in un pozzo e lasciate morire abbandonate a se stesse. Anche i fantasmi di queste sfortunate ragazze abiterebbero il Castello di Fumone manifestando talvolta la loro presenza in tanti modi diversi.
FONTE-->http://fantasmiinfuga.blogspot.it/…/castello-di-fumone-fant…
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giovedì 3 settembre 2015

Dead Women Crossing


Dead Women Crossing è il bizzarro nome di una piccola comunità situata nei pressi di Weatherford in Oklaoma. Situata a circa 500 m sul livello del mare, è ritenuta una cittadina infestata: questa è la sua storia.
Sono stati pochi gli studiosi che si sono interessanti alla storia di questa cittadina cercando di approfondirne la stranezza del suo nome. Una delle poche è stata Susan Woolf Brenner, studentessa all'epoca dell'Università di Weatherford. Le sue indagini e le relative scoperte furono pubblicate nel 1982 sul Chronicles of Oklahoma con il titolo Dead Women Crossing: l'eredità di un omicidio territoriale. Le sue teorie furono poi successivamente riprese nel libro Haunted Heritage di Michael Norman e Beth Scott.
La storia più rilevante della città, quella che poi l'ha segnata per sempre, sembra aver avuto inizio nei primi del 900, precisamente il 6 giugno del 1905, quando l'insegnante Katie DeWitt James chiese il divorzio da suo marito. Decisa probabilmente ad andarsene, il giorno dopo si recò alla stazione ferroviaria di Custer City insieme alla sua piccola figlia Lulu Belle di 2 anni. Katie voleva far visita a un suo cugino che viveva nella città di Ripley. Martin James, il suo ex marito, non andò a salutarla: l'unico che la accompagnò alla stazione per dirle addio pare sia stato il padre della donna, Henry DeWitt.
Tutto sembrava andare per il verso giusto se non che, qualche settimana dopo, Henry stanco di non aver ricevuto più notizie di sua figlia e sua nipote decise di contattare lo sceriffo il quale gli suggerì di assumere un detective privato, Sam Bartell. Le indagini del detective partirono dalla città di Clinton ma non portarono a nulla: nessuno, infatti, ricordava di aver visto una donna con una bambina. Proseguendo con le indagini scoprì che il 28 luglio del 1905 Katie e sua figlia avevano trascorso una notte nella casa di William Moore a Weatherford: vi furono condotti dalla sorellastra di Moore, Fannie Norton (conosciuta anche come la Signora Ham) residente a Clinton e di professione prostituta. Trascorsa la notte, la mattina dopo Katie e sua figlia uscirono in carrozza insieme a Fannie Norton; lei tornò da sola a casa dopo circa 2 ore.
L'investigatore scoprì, inoltre, che Katie e sua figlia furono avvistate nella città di Deer Creek e qui pare che la vita di Katie iniziò a essere in pericolo. La donna, infatti, decise di lasciare sua figlia alle cure di un ragazzo, chiedendogli di prenderla con sé. Bartell riuscì a rintracciare il ragazzo e a recuperare la bambina. Pare che, quando Katie la mise nelle mani del ragazzo, la piccola fosse illesa ma con i vestiti coperti di sangue. Trapelata la notizia, tutti in città si misero alla ricerca di Katie. L'investigatore privato decise di contattare Fannie Norton per chiederle se l'aveva uccisa: lei negò ma lo stesso giorno la donna si suicidò ingerendo del veleno.
I resti di Katie furono trovati il 31 agosto 1905 nei pressi di Deer Creek: la donna era stata decapitata.
In merito alla morte di Katie ci sono ancora molte domande rimaste irrisolte. Tra le tante, ci si chiede ancora come mai i suoi resti furono ritrovati soltanto a distanza di due mesi dalla scomparsa in un'area che era stata a lungo setacciata in precedenza. Possibile che Fannie abbia ucciso e tenuto nascosto il corpo della donna? Una delle ipotesi è che Fannie fosse stata in qualche modo assoldata dall'ex marito di Katie intenzionato a punirla per aver divorziato. Uno dei misteri irrisolti riguardanti questo omicidio, inoltre, è anche l'incognita che avrebbe spinto Katie a scendere prima dal treno: se era diretta a Ripley, come mai è scesa a Clinton? Possibile che abbia conosciuto Fannie sul treno e se è così, il loro incontro è stato davvero occasionale? Nessuno ormai può più rispondere a queste domande e Katie ha portato con sé tutti i suoi segreti. La sua storia, però, rivive nel nome della sua cittadina d'origine nota oggi come la Città della Donna Morta.
Dead Women Crossing infestata dal fantasma di Katie
Un'altra particolarità caratterizza Dead Women Crossing. Durante gli studi condotti sull'origine del suo nome (gli stessi che hanno riportato alla luce la storia dell'omicidio di Katie) da parte della studentessa Susan Woolf Brenner pare che la ragazza abbia assistito a una strana manifestazione paranormale. Mentre si trovava a Deer Creek per compiere le sue ricerche, nei pressi di un torrente sembra che abbia visto una intensa luce blu salire dalle acque e dirigersi verso di lei. Questa però, non sarebbe l'unica manifestazione paranormale avvenuta in zona perché sembra che molti abitanti di Deer Creek abbiano sentito più volte una donna piangere per il suo bambino proprio nei pressi dello stesso torrente. Che sia il fantasma di Katie?
fonte-->http://fantasmiinfuga.blogspot.it/…/dead-women-crossing-in-…
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martedì 1 settembre 2015

Ospedale psichiatrico di Aradale


Al pari dell'ex manicomio di Colorno, il vecchio ospedale psichiatrico di Aradale (situato ad Ararat, Victoria in Australia) è ricco di storia e trasuda sofferenza. Diventato oggi una delle principali tappe in Australia dei turisti appassionati di paranormale e fantasmi, è stato fondato nel 1864 e chiuso nel 1998 per essere poi trasformato nel 2001 nella sede del Northern Melbourne Institute of TAFE, un istituto educativo.
La storia di Aradale, l'Ararat Lunatic Asylum – Quando fu costruito il manicomio di Aradale iniziò a ospitare tutte le persone che venivano considerate malate di mente. Attualmente è il manicomio abbandonato più grande dell'Australia e conta in totale ben 63 edifici. Negli anni del suo massimo “splendore” contava ben 500 dipendenti e rappresentava una vera e propria città nella città. Dietro le sue mura, infatti, furono costruiti frutteti, vigneti e orti volti a coinvolgere i malati. Nei suoi circa 140 anni di attività è stimato che al suo interno sono morte circa 13.000 persone. Indigenza, elettroshock, incomprensione, solitudine, cure sbagliate: le stanze del manicomio di Ararat trasudano di sofferenza.
Sono in molti ad aver testimoniato che qui riecheggiano voci, passi e urla di sofferenza dei malcapitati che qui vennero rinchiusi.
Se avete intenzione di fare un viaggio in Australia e desiderate visitarlo, quindi, preparatevi a una bella scarica di emozioni forti.

lunedì 31 agosto 2015

Borley Rectory


Quando si parla di luoghi infestati da fantasmi e poltergeist, uno dei primi a essere citati è certamente la Canonica di Borley, in Inghilterra.
Fu indagata dal celebre “cacciatore di fantasmi” Harry Price e si diceva succedessero fenomeni di ogni tipo. Ma è proprio questa la verità?
Il Borley Rectory fu innalzato nel 1863 a opera del reverendo H.D. Ellis Bull: lui e i suoi discendenti vi abitarono fino al 1927 prima di lasciare la grande canonica, formata da ben 11 camere da letto, al reverendo Guy Smith. Il nuovo proprietario abitò la dimora insieme a sua moglie per meno di un anno e pare che già in quel periodo il Borley Rectory fosse ritenuto infestato dagli spiriti. Il primo studioso a occuparsi della grande casa fu Harry Price, un famoso ricercatore di parapsicologia in quel periodo. Le sue ricerche però si interruppero quando il reverendo Smith e sua moglie decisero di trasferirsi altrove.
Il proprietario successivo fu un altro reverendo, l'anziano Lionel Foyster: andò ad abitarvi insieme a Marianne, la sua giovane moglie, intorno al 1930. Le prime documentazioni scritte che si hanno dei fenomeni paranormali che avvenivano all'interno del Borley Rectory si devono proprio a lui perché aveva l'abitudine di annotare minuziosamente nel suo diario tutti i fatti più strani. Tra questi c'erano manifestazioni di ogni tipo: libri e grandi massi che volavano per casa, campanelli che suonavano autonomamente, getti d'acqua e rumori improvvisi, oggetti spariti e riapparsi a distanza di tempo e così via. Stanco di quanto stava accadendo pare che il reverendo abbia persino tentato un esorcismo rimasto senza esiti. Tra gli eventi più eclatanti, l'avvistamento da parte di sua moglie di una grande figura scura dall'aspetto simile a quella di un pipistrello gigantesco e, con il trascorrere del tempo, la comparsa di strane scritte sui muri imploranti preghiere, aiuto e messe. Tutto ciò fece fuggire anche i Foyster ma la casa non rimase disabitata a lungo.
Nel 1937 Harry Price ebbe la possibilità di compiere indagini più approfondite. Lo studioso, in particolare, decise di farvi risiedere a turno 48 investigatori per cercare di vederci chiaro. Lo stesso, infatti, era stato informato in merito a un'antica leggenda risalente al periodo della costruzione del Borley Rectory. Pare che fosse stato realizzato, infatti, sui resti di un antico monastero all'interno del quale viveva anche una monaca invaghitasi di un giovane cocchiere del posto. Pare che il giovane ricambiasse i suoi sentimenti e con l'aiuto di un frate sembra che i due avessero deciso di scappare. La notte stabilita pare che il frate li abbia fatti salire su una carrozza improvvisamente bloccata da qualcuno che aveva scoperto tutto e dato l'allarme. Secondo la leggenda il giovane cocchiere e il frate furono brutalmente assassinati dopo un processo sommario e si racconta che la suora sia stata murata viva all'interno del monastero. Lo studioso Harry Price, inoltre, pare avrebbe raccolto anche numerose testimonianze di persone che avrebbero affermato di aver visto il fantasma della suora percorrere con la testa china un viottolo posto al limitare del bosco retrostante il Borley Rectory appena dopo il tramonto. La leggenda e i racconti spingono lo studioso a ricorrere a una medium che, attraverso una serie di sedute, riesce a mettersi in contatto con lo spirito di Maria Lairre, una monaca francese vissuta nel XVII secolo.
Le indagini di Price si interrompono nuovamente in seguito all'acquisto del Borley Rectory da parte del capitano W.E Gregson e nel 1939 un incendio doloso rade al suolo la struttura. Trascorsero degli anni ma Harry Price non dimenticò la storia della monaca e quella del Borley Rectory: nel 1943 ebbe il permesso di avviare degli scavi in zona. I suoi collaboratori riuscirono a riportare alla luce i resti di un osso parietale e una mandibola con 5 denti ancora ben conservati. Dalle analisi condotte emerse che quei resti erano appartenuti a una giovane donna; forse la monaca della leggenda. Da studi approfonditi condotti nel 1938, però, emerse che il Borley Rectory non era stato costruito sui resti di un monastero ma sul terreno all'interno del quale erano state sepolte le vittime di un'epidemia di peste avvenuta nel XVII secolo ipotesi avvalorata dal ritrovamento di altre ossa umane.
fonte-->http://www.visitbritain.com/…/He…/Top-10-most-haunted-places
http://fantasmiinfuga.blogspot.it/…/poltergeist-la-storia-d…
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I cimiteri di New Orleans vogliono emulare la città, sia nella sua ricchezza sia nella sua depravazione. Vanno dalla bellezza alla rovina e viceversa. Come nella città, anche nei suoi cimiteri si nascondono segreti che non vogliono essere svelati.
Una delle storie più affascinanti della città proviene dal Metairie Cemetery e riguarda il fantasma della signora Josie Arlington.
Già dal 1897, New Orleans era il più grande quartiere della prostituzione. I funzionari della città, resisi conto che non riuscivano a liberarsi della prostituzione, decisero di rinchiuderla in un quartiere della città. Sulla base di un piano creato da un consigliere comunale, Sidney Story, venne creato un quartiere in cui solo le prostitute autorizzate potevano esercitare il loro mestiere. Con grande disappunto del consigliere comunale, la zona venne soprannominata, in suo onore, Storyville.
Fu qui che Josie Deublerl aprì la sua casa di malaffare e divenne molto ricca. La casa, nota come il più bel bordello nel quartiere, offriva belle donne, liquori buonissimi e ottimo cibo. Le donne indossavano costosa lingerie francese e intrattenevano la crem della società di New Orleans. Josie diventò amica di alcuni degli uomini più influenti della città, ma le venne negata l'unica cosa che voleva veramente: l'accettazione sociale. Gli uomini che la adulavano durante la notte la evitato durante il giorno.
Ma ciò che Josie non poteva avere nella vita, lo avrebbe avuto nella morte. Ottenne la sua rivincita sulla società snob scegliendo di essere sepolta nel cimitero più alla moda della New Orleans, il Metairie.
La signora acquistò un terreno su una piccola collina e fece erigere una tomba di marmo rosso, sormontata da due pilastri. Sui gradini venne collocata una statua di bronzo che rappresenta Josie mentre sale le scale con un mazzo di rose nell'incavo del braccio. La tomba, uno straordinario pezzo di arte funeraria progettata dall’architetto Albert Weiblen, le costò una piccola fortuna. Ma Josie ritenne che ne era valsa la pena, soprattutto per lo scandalo che suscitò.

Non appena il lavoro venne terminato, nel 1911, una strana storia cominciò a fare il giro della città. Alcuni curiosi, che erano andati a vedere la tomba una notte, dissero di aver assistito a uno spettacolo impressionante. La tomba sembrava essere invasa dalle fiamme! Il marmo liscio e rosso brillava con il fuoco e le fiamme sembravano serpenti. La parola si diffuse rapidamente e la gente accorse in massa per assistere alla vista bizzarra. Il cimitero fu invaso da persone ogni sera, ma lo scandalo seguì Josie anche per il luogo che aveva scelto per la sua ultima dimora
Josie morì nel 1914 e fu seppellita nella sua "tomba fiammeggiante". Presto un numero allarmante di visitatori cominciò a segnalare un altro evento strano. Molti giurarono di aver visto la statua sui gradini muoversi. Anche due dei becchini del cimitero, il signor Todkins e il signor Anthony, giurarono di aver visto la statua lasciare il suo posto e muoversi nei pressi delle tombe. Essi dichiararono di averla seguita, solo per vederla poi scomparire nel nulla.
Ad oggi nessuno è mai stato in grado di fornire una spiegazione per le testimonianze della statua "vivente". Forse Josie non è mai stata accettata nella vita, ma sicuramente è rimasta a lungo nella memoria degli abitanti di New Orleans dopo la sua morte.

FONTE-->http://www.hesperya.net/le-ghost-stories/

La messa dei morti


Dall’inizio dei tempi, il popolo ha sempre avuto paura della morte, ma sopratutto, ha sempre avuto paura degli spiriti dei defunti, tanto è vero che per ingraziarli alcuni popoli facevano offerte quotidiane per acquietare l’anima del morto, in modo tale ch’egli non si rivoltasse contro i cari viventi, e non infestasse loro o la loro casa.
Ad oggi permane ancora l’usanza di portare fiori ai defunti, di pulire la loro “dimora eterna”, di certo non per ingraziarli, ma per onorare il loro ricordo, e molto spesso, ancora adesso, se i defunti non vengono, secondo loro, “curati” o pensati si presentano in sogno per ricordarcelo, questo fenomeno può stare a significare un nostro senso di colpa, o lo spirito vero e proprio, del defunto, che richiede attenzioni.
C’è un giorno dell’anno, il 31 ottobre, che per tutti è conosciuto come Halloween, in cui si dice che i morti vengono e possono più facilmente farci visita, grazie al velo, che esiste tra vivi e morti, che si assottiglia, questo fa si, che per chi ancora teme gli spiriti dei defunti, possa essere una giornata abbastanza terrificante. Infatti, intorno a questo giorno ci sono tantissime credenze, c’è chi dice, che mettendo una bacinella d’acqua sotto il letto, e guardandoci dentro a mezzanotte , si potrebbe vedere la processione dei morti, e se per caso, malauguratamente, un defunto ci guardasse, saremmo i prossimi a morire.
Un altro fenomeno che è stato narrato molte volte dai popoli della Lucania e dell’Italia meridionale è la messa nera, un fenomeno paranormale, che per gli studiosi non è stato ancora provato la veridicità e si pensa sia frutto della mente di chi l’ha visto. Chi ha assistito a questo fenomeno, sono per lo più contadini che andavano a lavoro la mattina presto o tornavano al tramonto a casa, i quali hanno raccontato, che lungo il tragitto, si sono trovati dinnanzi ad una chiesa con le porte aperte e illuminata nell’interno, in cui si stava eseguendo una messa. Entrati, la chiesa era affollatissima di gente non del luogo, ed il prete officiava volgendo le spalle all’altare, il luogo non presagiva nulla di buono, così, fuggiti e recatesi a casa, hanno iniziato ad avere brividi di febbre che li ha portati a letto per molti giorni. Altri contadini, più sfortunati, hanno raccontato che entrati in chiesa, alcuni dei presenti alla messa, gli abbia rivolto la parola, intimandolo di non entrare, e di fuggire all’istante, perché quella era la messa dei morti, e tutti i presenti erano spiriti.
fonte-->http://misteri.esoterya.com/messa-morti/24202/

Il Ponte della Maddalena

Il Ponte della Maddalena, si trova in provincia di Lucca nei pressi di Borgo a MOzzano e scavalca il fiume Serchio, il suo nome lo deve all’edicola vicina, costruita intorno al 1500, ora non più esistente, che custodiva al suo interno la figura della Maddalena.
L’architettura del Ponte del Diavolo risale al medioevo e fu costruito sotto la richiesta della contessa Matilde di Canossa; il suo primo restauro avvenne nel XIII secolo a cura di Castruccio Castracani, in seguito è stato più volte rimaneggiato, mettendo a rischio non solo la stabilità della struttura, ma modificandone anche l’aspetto originale. Agli inizi del’ 900 per far passare la linea ferroviaria Lucca- Aulla, fu aperto un nuovo arco, che ne modificò ancora di più la struttura; sono passati secoli e il ponte dopo innumerevoli piene è ancora in piedi, probabilmente grazie alla sua forma a “schiena d’asino”.
Riguardo le leggende ad esso collegate, ce ne sono molteplici versioni, ma oggi ne vedremo quella più nota:
“si narra che il compito di edificare il ponte sia stato affidato a S. Giuliano l’Ospitaliere. L’opera si rivelò fin dall’inizio di difficile realizzazione. Il capomastro incaricato dell’opera, resosi conto che non avrebbe completato il lavoro per la scadenza prevista, era sprofondato nella disperazione: ma una sera, mentre sedeva da solo sulla sponda del Serchio, pensando al disonore che gli sarebbe derivato per non aver terminato il ponte in tempo utile, gli apparve il diavolo, che gli propose di stipulare un patto. Il maligno avrebbe terminato il ponte in una sola notte, ma ad una condizione: avrebbe preso l’anima di colui che avesse attraversato il ponte per primo. Il patto fu siglato: in una sola notte il diavolo con la sua forca sollevò la grande campata del ponte. Il costruttore, pieno di rimorso, andò a confessarsi da un religioso, che gli disse di rispettare il patto, ma di aver l’accortezza di far attraversare per primo il ponte a un maiale. Il giorno successivo il capomastro impedì l’accesso alle persone e fece attraversare per primo il ponte alla bestia. La leggenda vuole che il diavolo, inferocito per la beffa, si sia gettato giù dal ponte nelle acque del Serchio e non si sia fatto rivedere mai più da quelle parti.”
FONTE-->http://misteri.esoterya.com/ponte-del-diavolo/24651/

LA LEGGENDA CHE NON VA RACCONTATA


Le leggende giapponesi, come il paese dal quale provengono, hanno un non-so-ché di suggestivo e terrificante, e solitamente vengono raccontate per insegnare qualcosa o semplicemente per spaventare la povera gente che mal capitatamene l’ascolta. La leggenda che sto per NON raccontarvi oltre a mettere un senso di paura e superstizione a chi l’ascolta, la mette anche a chi la racconta.
Si dice che la credenza di questa leggenda risale al 17esimo secolo, gli scritti dell’epoca fanno riferimento a questa orrenda storia, ma ne scrivono soltanto il titolo o la descrivono come una storia troppo spaventosa da raccontare. Nessuno sa di cosa narra questa leggenda, si sa solo che chiunque l’ascolti muori di paura prima che possa ascoltare la fine. Per anni nessuno l’ha più citata, ma negli anni 60 lo scrittore Sakyo Komatsu scrisse un racconto chiamato “Testa di bue” e disse che era basato sulla leggenda stessa.
Si dice che di recente, un maestro, durante una gita scolastica, per far stare in silenzio e fermi i propri alunni sul bus, abbia incominciato a raccontare la storia di “Testa di bue”, al chè gli alunni terrorizzati, hanno iniziato a sudare freddo, a tapparsi le orecchie e ad implorare il maestro di smettere. A metà del racconto della storia, si dice che il maestro abbia rovesciato gli occhi, e che abbia continuato il racconto come se una forza invisibile si fosse impossessato di lui, per poi svenire a fine racconto.
Più tardi, quando il maestro ha ripreso i sensi, il bus era fermo, gli studenti erano tutti svenuti ed avevano la schiuma alla bocca; l’autista era crollato sul volante in un bagno di sudore. Non è chiaro cosa sia realmente successo, ma il maestro sentendosi in colpa ha dichiarato che non racconterà mai più quella storia.
Ho fatto delle ricerche su i dettagli di questa leggenda, cercando di capire se esistesse realmente, ma non ho trovato risultati, forse nessuno ha avuto il coraggio di metterla online; se mai la troverò, sfiderò la sorte e ve la riporterò, chi avrà coraggio di leggerla?
FONTE-->http://misteri.esoterya.com/leggenda-terrorizza-chi-asco…/…/

Leggenda dei boschi del Missouri

Questa leggenda ha origini nel Missouri e racconta di un fantasma che infesta i boschi e spaventa i giovani scout.
Betsy Beaumont era una giovane donna, sposata con Joe. Il suo grande sogno era diventare una cantante famosa, ma dopo il matrimonio capì presto che ormai doveva accantonare il suo sogno, facendo la vita da sposa e casalinga. Un giorno Betsy stava percorrendo una strada di campagna con la sua macchina, quando un cervo sbucò all’improvviso facendo perderle il controllo della macchina. La macchina finì contro un albero, e l’incidente fu fatale per la povera ragazza, le cui urla furono strazianti. Il corpo di Betsy fu ritrovato qualche giorno più tardi grazie alla suoneria del cellulare, regalatole da Joe il giorno dell’anniversario, che risuonava attraverso il bosco.
Joe devastato dal dolore si trasferì in campagna, acquistò un terreno, che fece diventare un campeggio a cui gli diede il nome di Beaumont. Qualche anno dopo anche il povero Joe morì e il suo patrimonio passò nelle mani dei “Boy Scouts of America”, ed è da allora che iniziarono le apparizioni. A Betsy, infatti, non era mai piaciuto l’attività di boy scouts, di conseguenza iniziò a perseguitare i giovani che si aggiravano nel parco, terrorizzandoli con le sue apparizioni.
I giovani scout che ebbero la fortuna o sfortuna di incontrarla, affermarono che Betsy si presentava con due volti distinti, infatti a volte appariva con i suoi occhi blu e il viso sorridente e non mostrava nessuna intenzione di fare del male, ma a volte si mostra con gli occhi rossi e il viso arrabbiato terrorizzando e minacciando di morte le povere vittime.
Betsy, però, non si limitava solo a terrorizzare le proprie vittime, ma si dice, che essa se ne cibava anche, specialmente dei più piccoli che di notte andavano di nascosto in cucina per un piccolo spuntino segreto. Nelle notti serene ella cantava e la sua voce soave si sentiva per tutto il bosco, ma nelle notti cupe e piovose i suoi lamenti e le sue grida riempivano le orecchie dei visitatori, facendoli diventare sordi.
fonte-->http://misteri.esoterya.com/ragazza-terrorizzava-sco…/25127/
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Esistono tante storie, storie inventate, storie abbellite, per così dire fatte diventare da storie normali a storie paranormali e poi ci sono le leggende che cercano in un qualche modo di spiegare l’origine di qualcosa, un esempio sono le leggende mitologiche, le quali da popolo a popolo cambiano. Molte leggende sono state inventate per spiegare l’esistenza e il perché dei vampiri dal famoso e originario vampiro Dracula, a tutte le piccole storie che ogni popolo ha raccontato e tramandato per decenni sul conto di questi esseri fantastici e allo stesso tempo crudeli.
In un tempo, quando gli Dei vivevano ancora sulla Terra tra i comuni mortali, esisteva un giovane esploratore, Ambrogo, che si recò a Delfi per ottenere informazioni sul suo futuro. Quando arrivò a destinazione, trovò subito il mago che gli predisse il futuro con queste parole: “Quando di sangue ti nutrirai, la maledizione della Luna avrà inizio”.
Ambrogo non capendo assolutamente il significato di quelle parole, rimase sveglio tutta la notte cercando di capire cosa il mago voleva attendere ma ovviamente non ottenne risposta. Il mattino seguente scese in paese e lì conobbe una bella e giovane ragazza di nome Selene, all’ora Ambrogo non sapeva che Selene sarebbe diventata un giorno la Dea della Luna). Il tempo passò ed i due si innamorano ed un giorno lui le chiese di sposarlo, ma come ogni storia d’amore fantastica ha degli ostacoli. Apollo che a quel tempo era innamorato delle bella Selene, lo maledisse; Ambrogo non avrebbe più potuto camminare sotto la luce del sole e quindi del giorno.
Selene così per proteggere il suo innamorato chiese asilo al Dio Ade, dio del mondo sotterraneo, ma Ade in cambio volle avere l’arco d’argento di Artemide. Così Ambrogo escogitò un piano, fece innamorare la Dea Artemide di lui e le rubò l’arco, Artemide scoperto l’inganno lo maledisse con queste parole: “Che l’argento possa bruciare la tua pelle”. Artemide,che pur sempre aveva un animo buono propose un accordo ad Ambrogo, lei gli avrebbe donato la forza, la velocità e l’immortalità di ogni di Dio ad una condizione, non avrebbe più potuto amare nessun’altra all’infuori di Selene e non avrebbe più potuto avere figli. Ambrogo innamorato follemente di Selene accettò di buon grado, ma non pensò alle conseguenze.
Selene invecchiò e sul letto di morte pregò Amrogo di uccidere il suo corpo mortale, così egli afflitto e disperato fece l’unica cosa che gli venne in mente, bevve tutto il sangue di lei. Selene morì diventando la Dea Luna che da lassù guardava il suo innamorato che avrebbe vissuto solo per lei nelle lunghe notti da immortale privo di qualsiasi altro amore sennò quello della Luna.
fonte-->http://misteri.esoterya.com/dea-della-luna-origini-vampi…/…/
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Franklin Battlefield


Come molti campi di battaglia, quelli in Tennessee sono ossessionati dai soldati che sono morti sul loro territorio. Il campo di battaglia Franklin e la zona circostante è particolarmente attiva con fenomeni soprannaturali.
Due case hanno giocato un ruolo fondamentale nella battaglia di Franklin nel 1864, l'Carnton Mansion e la Carter House.

Un visitatore ha riferito che è stato impegnato in una lunga conversazione con un ufficiale confederato che aveva scambiato per un partecipante alla rievocazione.
Ci sono 1.700 soldati confederati sepolti nel cimitero. I fantasmi di due fratelli gemelli godono a fare solletico o afferrando le caviglie dei passanti.
Il fantasma di una giovane ragazza corre su e giù per la lunga recinzione del cimitero e un soldato solitario si dice a guardia del cimitero.

Il figlio maggiore di Carter ucciso nella battaglia è visto in casa così come altri soldati. Un altro figlio Carter morì in una caduta giù per le scale e spesso è visto lì.
Il suono delle truppe in marcia può essere ascoltato dalla casa.

fonte-->http://www.afpilot.com/luoghi-haunted-in-tennessee/
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IL MISTERO DEL FARO DELLE ISOLE FLANNAN


Le isole Flannan sono un gruppo di 7 isolotti che si trovano nell'arcipelago delle Ercadi esterne, in un tratto di mare molto pericoloso dove in passato persero la vita parecchi marinai, da qui il nome "Seven Hunters" e la decisione di costruire un faro sull'isolotto più grande: Eilean Mòr.
Ci troviamo nell’Oceano Atlantico, precisamente al largo della costa scozzese. Le Isole Flannan fanno parte dell’arcipelago delle Isole Ebridi esterne, sono formate da 7 grossi scogli denominate anche Seven Hunters (sette cacciatori). Questo piccolo complesso di isolotti deve il suo nome al Vescovo Flann, che nel 1600 decise di ritirarsi in solitudine diventando così l’unico abitante del piccolo arcipelago. Fece costruire una modesta Cappella dove dimorò e morì una decina di anni dopo. In questa zona il mare spesso si ingrossa e rende particolarmente difficile l’attraversamento delle navi. Moltissime imbarcazioni che navigavano in quel tratto, a causa della forte corrente finivano per schiantarsi contro le Flannan.Tantissimi marinai persero la vita tragicamente.Per evitare altre vittime nel 1895 venne deciso di costruire un Faro per segnalare la presenza delle Flannan, e per dare un punto di riferimento molto utile alle navi di passaggio.
Il faro venne eretto nell’isolotto più grande: Eilean Mor, a pochi passi dalle rovine della Cappella.
Dalla Società Northern Lighthouses Board vennero reclutati quattro esperti uomini di mare per custodire e presidiare il faro. Ecco i loro nomi:
James Ducat – Capo Guardiano - per 20 anni aveva esercitato in diversi fari in giro per l’Europa
Thomas Marshall – Primo assistente - Marinaio da svariati anni, era un vero lupo di mare.
Donald Mc Arthur – Assistente occasionale e marinaio di grande esperienza.
Joseph Moore - Secondo assistente - L’uomo “chiave” della storia e vedremo presto il perché.

Ogni 15 giorni la nave Hesperus portava viveri, rifornimenti e giornali. Rientrava in Scozia portando con se uno dei quattro guardiani. Trascorse le due settimane successive era la volta di un altro guardiano e così via. Questa era ormai la consuetudine; i giorni, le settimane, i mesi si ripetevano ciclicamente. Il 6 dicembre del 1900 L’Hesperus attraccò con a bordo James Ducat che rientrava dal suo periodo di vacanza. Vennero consegnate le provviste e la posta come sempre. Joseph Moore era di turno per rientrare a casa, mentre il traghetto si allontanava dall’isola salutò i suoi colleghi rimasti sul faro.
Quella fu l’ultima volta che li vide.
15 dicembre 1900. La nave Archtor comunicò alla capitaneria di porto di Oban di aver trovato spento il faro di Eilean Mòr. Cosa molto strana, visto che nel piccolo isolotto si trovavano ben tre guardiani, che fino ad allora avevano sempre rispettato il loro compito. Un quarto guardiano, Joseph Moore, si trovava sulla terraferma, infatti ogni due settimane uno di loro rientrava a casa per restare con la famiglia.
Il 21 dicembre l’Hesperus sarebbe dovuta attraccare a Eilean Mor per i soliti approvvigionamenti, con a bordo Joseph Moore, di rientro dal suo congedo. Ci fu una tempesta fortissima che imperversò per diversi giorni, impedendo alla nave di avvicinarsi all’isola. Finalmente il giorno 26 l’Hesperus attraccò e con grande sorpresa di tutto l’equipaggio, nessuno andò loro incontro come era di consuetudine. Moore diventò sospettoso e affrettò il passo annunciando a gran voce il suo arrivo. Silenzio. Si precipitò nel faro e ci mise poco a rendersi conto che era solo. Dove erano i suoi compagni? Visitò gli alloggi, la torretta e la cucina. Tutto era in ordine, nulla mancava, c’era soltanto una sedia rovesciata. La grande lampada era pronta per essere accesa, piatti e stoviglie erano sistemate con cura. L’orologio era fermo, il fuoco spento. Moore non riusciva a darsi una spiegazione. Esisteva un diario che i 4 uomini avevano deciso di scrivere per tenere in continuo aggiornamento la loro permanenza sul faro. Di questo documento non possiedo fonti certe, perché l’archivio nazionale della Scozia afferma che il diario non è più reperibile. Riporto quindi le annotazioni scritte da Vincent Gaddis in un suo libro edito nel 1977:
12 Dicembre: Vento di tempesta da Nord-NordOvest. Mare molto agitato. Siamo Bloccati. Ore 9 P.M: Onde altissime scuotono il faro, mai vista una burrasca simile. Ducat è nervoso. Mc Arthur sta piangendo.
13 Dicembre: La tempesta è continuata per tutta la notte. Il vento soffia a ovest. Ducat è tranquillo,Mc Arthur prega.
14 Dicembre: Giornata grigia. Io, Ducat e Mc Arthur abbiamo pregato.
15 Dicembre: Il temporale è cessato. Il mare è calmo. Dio veglia su tutto.
Venne immediatamente aperta un’indagine sull’accaduto. Tutta l’isola fu setacciata. Nessun corpo fu mai ritrovato. L’unico indizio utile che permise di effettuare ulteriori congetture fu il ritrovamento di un impermeabile e un paio di stivali. Era l’abbigliamento che erano soliti ad indossare i guardiani quando uscivano dai loro alloggi. L’equipaggiamento di Mc Arthur era al suo posto dentro l’armadietto, mancavano invece gli stivali e gli impermeabili di Ducat e Marshall.
Gli investigatori esposero la loro teoria: Tutto era pronto per accendere il faro, di lì a poco avrebbero cenato insieme. Ducat e Marshall erano usciti a fare il giro dell’isola. Si è teorizzato a lungo su ciò che accadde realmente quel giorno. Tutto fece pensare a un’onda anomala che travolse e spazzò via Ducat e Marshal; Mc Arthur vedendo la scena dal faro, uscì di corsa nel tentativo disperato di salvare i compagni; questo spiegherebbe il perché l’impermeabile era rimasto al suo posto e la sedia fu trovata rovesciata sul pavimento. Mc Arthur abbandonò il faro pur sapendo che il regolamento lo vietava severamente. Una seconda ondata risucchiò anche lui nelle gelide acque dell’Atlantico. Ma allora perché tre uomini di mare, coraggiosi ed esperti come loro avrebbero pianto e pregato il giorno prima di scomparire? Perché Nessun corpo fu mai rinvenuto? Cosa accadde veramente nessuno lo saprà mai con certezza. Questa vicenda ha suscitato l’interesse di migliaia di persone, tenendo sempre vivo il mistero che tutt’ora rimane senza una soluzione capace di mettere d’accordo tutti quelli che hanno cercato risposte esaurienti.
Nel 1971 il faro fu definitivamente automatizzato, ma le anime dei tre guardiani probabilmente sono ancora là, nella “grande Isola” a custodire il faro … e il loro inconfessabile segreto.
Teorie alternative
Le teorie sulla sorte dei tre guardiani del faro sono molteplici, ma nessuna è realmente riuscita a spiegarne la fine; inoltre vi sono diverse storie che alimentano dettagli completamente errati, come ad esempio la famosa ballata del 1912 Flannan Isle

"Così, come ci siamo lanciati alla porta,
abbiamo visto solo una tavola imbandita
per la cena, con carne, formaggio e pane;
ma tutto è integro; e nessuno c'è,
come se, appena sedutisi a mangiare,
o anche ad assaggiare,
l'allarme era scattato, ed in fretta si sono alzati
ed hanno lasciato il pane e la carne,
ed a capotavola una sedia
rovesciata sul pavimento. Estratto dalla ballata Flannan Isle di Wilfrid Wilson Gibson"

Moore, infatti, è esplicito su questo punto.
"Gli utensili da cucina erano tutti in ordine e lucidati, segno che quando sono spariti doveva essere già passata l'ora di pranzo. Joseph Moore"
Le teorie, come dicevamo, sono molte, ma le più plausibili sono le seguenti.
Una, avanzata nel 1955, fa notare come Eilean Mor sia sede di un' intensa attività geologica. Nello specifico, un'immensa grotta sotterranea raccoglie l'acqua dell'alta marea ma, durante le forti tempeste, esplode in un' enorme fiotto liquido verso la superficie. Vedendo dal faro in lontananza alcune onde pronte ad abbattersi sull'isola, McArthur sarebbe corso via ecco il perché della sedia ribaltata e del terzo impermeabile ancora al suo posto ad avvertire i colleghi che si trovavano all'esterno. La mareggiata avrebbe colto tutti all'improvviso, scaraventandoli via. Questa teoria però non spiega perché, una volta giunto sull'isola, Moore abbia trovato le porte ed il cancello chiusi, poiché se McArthur aveva davvero così urgenza da scappare fuori dal faro senza l'impermeabile di protezione, è illogico pensare che abbia avuto l'accortezza di chiudersi le porte alle spalle.

Alcuni credono che uno dei tre uomini abbia ucciso gli altri in un impeto di follia, e ne abbia gettato i corpi in mare. Distrutto dal rimorso, si sarebbe poi lasciato cadere tra i flutti. Questa teoria è interessante, e spiega molti punti oscuri, ma i tre guardiani del faro erano uomini di alta moralità e nervi d'acciaio, e nessuno di loro aveva lamentato crisi psichiche prima.
Altra teoria è quella che ha come protagonista un fantomatico mostro degli abissi, plausibilmente un enorme serpente di mare, giunto sull'isola per banchettare con i poveri faristi. Anche qui, se volete crederci siete liberi di farlo.
L'ultima teoria è quella più affascinante, e narra di uno spirito locale, il Fantasma dei Sette Cacciatori, che recluta le proprie vittime tra le isole del Nord della Scozia. Il 15 dicembre avrebbe fatto visita a Eilan Mor per rapire i tre uomini tra le sue fila.
Il mistero, dopo oltre cento anni, resta immutato.
Oggi c'è chi giura di aver visto i tre guardiani fuori dal faro che guardano l'orizzonte, intrappolati per sempre in questo luogo misterioso.
FONTE-->www.cosenascoste.com
http://www.duepassinelmistero.com/Flannan.htm
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Cecil Hotel








Una strana figura aggrappata ad una finestra del 4° piano del Cecil Hotel di Los Angeles. E’ questo ciò che ritrae la fotografia scattata il 27 Gennaio da un giovane passante, Koston Alderete, che da allora non dorme più sonni tranquilli. Una donna? Un fantasma? La notizia sta terrorizzando la città, ma non è il primo misterioso evento che si verifica in questo hotel, ormai famoso per le sue storie raccapriccianti.
Costruito nel 1927 nella Downtown di LA, a pochi passi dalla “Skid Row”, zona nota per essere una delle aree con le più grandi popolazioni stabili di senzatetto degli Stati Uniti, nasce come sistemazione economica per uomini d’affari di passaggio. Ben presto però diventa teatro di macabri episodi di suicidio, omicidio e sparizioni fino ad aggiudicarsi una fermata nel terrificante “Hotel Horrors & Main Street Vices Tour”. Ma procediamo per gradi.
Nel 1947 Elizabeth Ann Short girovaga sorridente per il bar dell'albergo; la sua bellezza, tutt'altro che anonima, le garantisce gli sguardi languidi di ogni uomo che incroci il suo fisico mozzafiato. Pochi giorni dopo, il 15 gennaio, il suo splendido corpo viene ritrovato abbandonato nel South Avenue, tra Coliseum Street e la West 39th Street, ridotto letteralmente a pezzi, tagliato in due parti all' altezza dell'ombelico. Sui giornali dell' epoca, come nell'immaginario collettivo di oggi, Elizabeth è passata alla storia come la Dalia Nera. Il suo omicidio, brutale e di una ferocia inumana, sopratutto se immaginato commesso negli anni del secondo dopoguerra fatti di fumo e lustrini, è tuttora irrisolto.
Nel 1954 Helen Gurnee, 50 anni, si lancia dalla sua camera al 7°piano ed atterra sul tendone di una delle vetrate dell’hotel.
Nel 1962 Julia Moore muore schiantandosi dall’8°piano. Nello stesso anno anche la 27enne Pauline Otton si suicida, dopo una furibonda lite con suo marito, lanciandosi dalla finestra della sua stanza al 9°piano e atterrando su un passante, George Giannini, che muore sul colpo. Misterioso il caso di Goldie Osgod, trovata accoltellata, strangolata e stuprata nella sua camera. Il delitto non é mai stato risolto.
Il 12 ottobre 1962 la ventisettenne Pauline Otton tenta il suicidio dopo un furioso litigio con l'ex marito, Dewey. Si getta dal nono piano, atterrando sull'ignaro passante George Gianinni. Entrambi muoiono sul colpo, sfracellati sul marciapiede antistante l'albergo.
Il 4 giugno 1964 viene ritrovata morta nella propria stanza l'operatrice telefonica in pensione Goldie Osgood, detta Pigeon Lady (la signora dei piccioni), conosciuta e benvoluta da tutti per la sua abitudine di portare da mangiare agli uccelli di Pershing Square. La donna è stata violentata, accoltellata e strangolata, ed il suo assassino ha lasciato la camera d'albergo sottosopra, forse alla ricerca di qualcosa di valore. Di fianco al corpo senza vita, il cappello dei Dodgers (la squadra di baseball di Los Angeles) che era solita indossare ed un sacchetto colmo di mangime per volatili. Poche ore dopo, gli agenti fermano proprio in Pershing Square un uomo con i vestiti grondanti di sangue, Jacques B. Ehlinger; sebbene a prima vista sembri proprio il killer dell'anziana signora, non si riescono a trovare prove a suo carico, e viene rilasciato.
La polizia non riuscirà a trovare un colpevole a questo efferato quanto insensato delitto.

L’hotel è stato scelto come “dimora” anche da due serial killer. Il primo, Richard Ramirez, noto come “Nightstalker”, vive all’ultimo piano in una camera da 14$ a notte, quando nell’84 stupra e macella 13 donne. Dopo averle ammazzate, si limita a buttare i suoi abiti nel cassonetto e a rincasare passando dalla porta sul retro. Ramirez é stato condannato per i 13 omicidi alla camera a gas.
L’austriaco Jack Unterweger lavora come giallista per una rivista del suo Paese e soggiorna al Cecil Hotel quando uccide e strangola con i loro stessi reggiseni 3 prostitute. Il giornalista, già condannato per un reato simile in Austria, era stato assunto dal giornale dopo essere stato rilasciato come “esempio di riabilitazione”. Pare abbia scelto il Cecil per omaggiare il suo predecessore Ramirez. Condannato per i suoi omicidi, si è ucciso impiccandosi nella sua cella.
Il fantasma di Elisa Lam
L’ultimo assurdo e terrificante caso che va ad aggiungersi alla lunga lista è quello della 21enne Elisa Lam. La ragazza soggiorna nell’hotel nel Gennaio 2013 fino a quando scompare misteriosamente.
Tre settimane dopo, in seguito alle lamentele di alcuni ospiti per la maleodorante acqua nera che fuoriesce dai rubinetti, un addetto alla manutenzione ritrova il suo corpo senza vita sul fondo del serbatoio dell’acqua sul tetto.
Di come la ragazza sia arrivata lì non c’è spiegazione, considerato che per raggiungere quel punto bisogna superare una porta chiusa a chiave e un allarme che non ha mai segnalato nulla.
La giovane viene dichiarata morta a seguito di annegamento casuale: secondo la polizia sarebbe salita sul tetto dello stabile ed avrebbe aperto il coperchio del serbatoio, scivolandoci dentro accidentalmente. Sebbene il comportamento di Elisa sembri legato all'abuso di alcool o droghe, la ragazza era totalmente sobria e lucida. O meglio, relativamente lucida, poiché Elisa soffriva di un disturbo da personalità multipla, che forse l'ha portata a credere di essere in un altro luogo mentre in realtà si chiudeva nel suo sarcofago liquido. Sulla sua morte ci sono ancora molti dubbi, come ha fatto poi ad aprire il coperchio del serbatoio richiudendoselo alle spalle sarà un mistero di cui forse non avremo mai la soluzione.
A rendere ancora più inquietante il tutto, un video che ritrae Elisa in una strana scena ripresa dalle telecamere di sicurezza, probabilmente nei suoi ultimi momenti di vita. Le immagini mostrano la ragazza che entra nell’ascensore e inizia a comportarsi in modo davvero anomalo. Si nasconde, preme tutti i tasti ma le porte dell’ascensore restano inspiegabilmente aperte. Poi si affaccia sul corridoio e guarda impaurita all’esterno. Infine si ferma sul pianerottolo e inizia a gesticolare in modo bizzarro come rivolgendosi a qualcuno, o qualcosa, fino a sparire, con le porte dell’ascensore che adesso si aprono e si chiudono da sole. L’autopsia non ha riscontrato tracce di droga nel suo organismo e il caso è stato archiviato come “morte accidentale per annegamento”.

https://www.youtube.com/watch?v=NYjTX_QW7m8
(Il video è inquietante vi avverto...)
L’episodio verificatosi pochi giorni fa riporta tristemente alla memoria questi misteriosi casi. Lo stesso Koston Alderete, autore della fotografia e appassionato di film horror e storie di fantasmi, afferma di non aver mai assistito a nulla di simile nella sua vita. Intervistato da un giornalista della KABC di LA ha dichiarato: “Quando ho guardato quella finestra mi sono spaventato tantissimo. Ho indicato la scena al mio amico che è andato fuori di testa.”
Che si trattasse di Elisa Lam?
Per ora tutte le domande sui terrificanti misteri del Cecil Hotel restano senza risposta.

fonte-->http://gialli.it/il-fantasma-del-cecil-hotel
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