Le case dei fantasmi

Le case dei fantasmi

lunedì 31 agosto 2015

Cecil Hotel








Una strana figura aggrappata ad una finestra del 4° piano del Cecil Hotel di Los Angeles. E’ questo ciò che ritrae la fotografia scattata il 27 Gennaio da un giovane passante, Koston Alderete, che da allora non dorme più sonni tranquilli. Una donna? Un fantasma? La notizia sta terrorizzando la città, ma non è il primo misterioso evento che si verifica in questo hotel, ormai famoso per le sue storie raccapriccianti.
Costruito nel 1927 nella Downtown di LA, a pochi passi dalla “Skid Row”, zona nota per essere una delle aree con le più grandi popolazioni stabili di senzatetto degli Stati Uniti, nasce come sistemazione economica per uomini d’affari di passaggio. Ben presto però diventa teatro di macabri episodi di suicidio, omicidio e sparizioni fino ad aggiudicarsi una fermata nel terrificante “Hotel Horrors & Main Street Vices Tour”. Ma procediamo per gradi.
Nel 1947 Elizabeth Ann Short girovaga sorridente per il bar dell'albergo; la sua bellezza, tutt'altro che anonima, le garantisce gli sguardi languidi di ogni uomo che incroci il suo fisico mozzafiato. Pochi giorni dopo, il 15 gennaio, il suo splendido corpo viene ritrovato abbandonato nel South Avenue, tra Coliseum Street e la West 39th Street, ridotto letteralmente a pezzi, tagliato in due parti all' altezza dell'ombelico. Sui giornali dell' epoca, come nell'immaginario collettivo di oggi, Elizabeth è passata alla storia come la Dalia Nera. Il suo omicidio, brutale e di una ferocia inumana, sopratutto se immaginato commesso negli anni del secondo dopoguerra fatti di fumo e lustrini, è tuttora irrisolto.
Nel 1954 Helen Gurnee, 50 anni, si lancia dalla sua camera al 7°piano ed atterra sul tendone di una delle vetrate dell’hotel.
Nel 1962 Julia Moore muore schiantandosi dall’8°piano. Nello stesso anno anche la 27enne Pauline Otton si suicida, dopo una furibonda lite con suo marito, lanciandosi dalla finestra della sua stanza al 9°piano e atterrando su un passante, George Giannini, che muore sul colpo. Misterioso il caso di Goldie Osgod, trovata accoltellata, strangolata e stuprata nella sua camera. Il delitto non é mai stato risolto.
Il 12 ottobre 1962 la ventisettenne Pauline Otton tenta il suicidio dopo un furioso litigio con l'ex marito, Dewey. Si getta dal nono piano, atterrando sull'ignaro passante George Gianinni. Entrambi muoiono sul colpo, sfracellati sul marciapiede antistante l'albergo.
Il 4 giugno 1964 viene ritrovata morta nella propria stanza l'operatrice telefonica in pensione Goldie Osgood, detta Pigeon Lady (la signora dei piccioni), conosciuta e benvoluta da tutti per la sua abitudine di portare da mangiare agli uccelli di Pershing Square. La donna è stata violentata, accoltellata e strangolata, ed il suo assassino ha lasciato la camera d'albergo sottosopra, forse alla ricerca di qualcosa di valore. Di fianco al corpo senza vita, il cappello dei Dodgers (la squadra di baseball di Los Angeles) che era solita indossare ed un sacchetto colmo di mangime per volatili. Poche ore dopo, gli agenti fermano proprio in Pershing Square un uomo con i vestiti grondanti di sangue, Jacques B. Ehlinger; sebbene a prima vista sembri proprio il killer dell'anziana signora, non si riescono a trovare prove a suo carico, e viene rilasciato.
La polizia non riuscirà a trovare un colpevole a questo efferato quanto insensato delitto.

L’hotel è stato scelto come “dimora” anche da due serial killer. Il primo, Richard Ramirez, noto come “Nightstalker”, vive all’ultimo piano in una camera da 14$ a notte, quando nell’84 stupra e macella 13 donne. Dopo averle ammazzate, si limita a buttare i suoi abiti nel cassonetto e a rincasare passando dalla porta sul retro. Ramirez é stato condannato per i 13 omicidi alla camera a gas.
L’austriaco Jack Unterweger lavora come giallista per una rivista del suo Paese e soggiorna al Cecil Hotel quando uccide e strangola con i loro stessi reggiseni 3 prostitute. Il giornalista, già condannato per un reato simile in Austria, era stato assunto dal giornale dopo essere stato rilasciato come “esempio di riabilitazione”. Pare abbia scelto il Cecil per omaggiare il suo predecessore Ramirez. Condannato per i suoi omicidi, si è ucciso impiccandosi nella sua cella.
Il fantasma di Elisa Lam
L’ultimo assurdo e terrificante caso che va ad aggiungersi alla lunga lista è quello della 21enne Elisa Lam. La ragazza soggiorna nell’hotel nel Gennaio 2013 fino a quando scompare misteriosamente.
Tre settimane dopo, in seguito alle lamentele di alcuni ospiti per la maleodorante acqua nera che fuoriesce dai rubinetti, un addetto alla manutenzione ritrova il suo corpo senza vita sul fondo del serbatoio dell’acqua sul tetto.
Di come la ragazza sia arrivata lì non c’è spiegazione, considerato che per raggiungere quel punto bisogna superare una porta chiusa a chiave e un allarme che non ha mai segnalato nulla.
La giovane viene dichiarata morta a seguito di annegamento casuale: secondo la polizia sarebbe salita sul tetto dello stabile ed avrebbe aperto il coperchio del serbatoio, scivolandoci dentro accidentalmente. Sebbene il comportamento di Elisa sembri legato all'abuso di alcool o droghe, la ragazza era totalmente sobria e lucida. O meglio, relativamente lucida, poiché Elisa soffriva di un disturbo da personalità multipla, che forse l'ha portata a credere di essere in un altro luogo mentre in realtà si chiudeva nel suo sarcofago liquido. Sulla sua morte ci sono ancora molti dubbi, come ha fatto poi ad aprire il coperchio del serbatoio richiudendoselo alle spalle sarà un mistero di cui forse non avremo mai la soluzione.
A rendere ancora più inquietante il tutto, un video che ritrae Elisa in una strana scena ripresa dalle telecamere di sicurezza, probabilmente nei suoi ultimi momenti di vita. Le immagini mostrano la ragazza che entra nell’ascensore e inizia a comportarsi in modo davvero anomalo. Si nasconde, preme tutti i tasti ma le porte dell’ascensore restano inspiegabilmente aperte. Poi si affaccia sul corridoio e guarda impaurita all’esterno. Infine si ferma sul pianerottolo e inizia a gesticolare in modo bizzarro come rivolgendosi a qualcuno, o qualcosa, fino a sparire, con le porte dell’ascensore che adesso si aprono e si chiudono da sole. L’autopsia non ha riscontrato tracce di droga nel suo organismo e il caso è stato archiviato come “morte accidentale per annegamento”.

https://www.youtube.com/watch?v=NYjTX_QW7m8
(Il video è inquietante vi avverto...)
L’episodio verificatosi pochi giorni fa riporta tristemente alla memoria questi misteriosi casi. Lo stesso Koston Alderete, autore della fotografia e appassionato di film horror e storie di fantasmi, afferma di non aver mai assistito a nulla di simile nella sua vita. Intervistato da un giornalista della KABC di LA ha dichiarato: “Quando ho guardato quella finestra mi sono spaventato tantissimo. Ho indicato la scena al mio amico che è andato fuori di testa.”
Che si trattasse di Elisa Lam?
Per ora tutte le domande sui terrificanti misteri del Cecil Hotel restano senza risposta.

fonte-->http://gialli.it/il-fantasma-del-cecil-hotel
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