Le case dei fantasmi

Le case dei fantasmi

lunedì 31 agosto 2015

Borley Rectory


Quando si parla di luoghi infestati da fantasmi e poltergeist, uno dei primi a essere citati è certamente la Canonica di Borley, in Inghilterra.
Fu indagata dal celebre “cacciatore di fantasmi” Harry Price e si diceva succedessero fenomeni di ogni tipo. Ma è proprio questa la verità?
Il Borley Rectory fu innalzato nel 1863 a opera del reverendo H.D. Ellis Bull: lui e i suoi discendenti vi abitarono fino al 1927 prima di lasciare la grande canonica, formata da ben 11 camere da letto, al reverendo Guy Smith. Il nuovo proprietario abitò la dimora insieme a sua moglie per meno di un anno e pare che già in quel periodo il Borley Rectory fosse ritenuto infestato dagli spiriti. Il primo studioso a occuparsi della grande casa fu Harry Price, un famoso ricercatore di parapsicologia in quel periodo. Le sue ricerche però si interruppero quando il reverendo Smith e sua moglie decisero di trasferirsi altrove.
Il proprietario successivo fu un altro reverendo, l'anziano Lionel Foyster: andò ad abitarvi insieme a Marianne, la sua giovane moglie, intorno al 1930. Le prime documentazioni scritte che si hanno dei fenomeni paranormali che avvenivano all'interno del Borley Rectory si devono proprio a lui perché aveva l'abitudine di annotare minuziosamente nel suo diario tutti i fatti più strani. Tra questi c'erano manifestazioni di ogni tipo: libri e grandi massi che volavano per casa, campanelli che suonavano autonomamente, getti d'acqua e rumori improvvisi, oggetti spariti e riapparsi a distanza di tempo e così via. Stanco di quanto stava accadendo pare che il reverendo abbia persino tentato un esorcismo rimasto senza esiti. Tra gli eventi più eclatanti, l'avvistamento da parte di sua moglie di una grande figura scura dall'aspetto simile a quella di un pipistrello gigantesco e, con il trascorrere del tempo, la comparsa di strane scritte sui muri imploranti preghiere, aiuto e messe. Tutto ciò fece fuggire anche i Foyster ma la casa non rimase disabitata a lungo.
Nel 1937 Harry Price ebbe la possibilità di compiere indagini più approfondite. Lo studioso, in particolare, decise di farvi risiedere a turno 48 investigatori per cercare di vederci chiaro. Lo stesso, infatti, era stato informato in merito a un'antica leggenda risalente al periodo della costruzione del Borley Rectory. Pare che fosse stato realizzato, infatti, sui resti di un antico monastero all'interno del quale viveva anche una monaca invaghitasi di un giovane cocchiere del posto. Pare che il giovane ricambiasse i suoi sentimenti e con l'aiuto di un frate sembra che i due avessero deciso di scappare. La notte stabilita pare che il frate li abbia fatti salire su una carrozza improvvisamente bloccata da qualcuno che aveva scoperto tutto e dato l'allarme. Secondo la leggenda il giovane cocchiere e il frate furono brutalmente assassinati dopo un processo sommario e si racconta che la suora sia stata murata viva all'interno del monastero. Lo studioso Harry Price, inoltre, pare avrebbe raccolto anche numerose testimonianze di persone che avrebbero affermato di aver visto il fantasma della suora percorrere con la testa china un viottolo posto al limitare del bosco retrostante il Borley Rectory appena dopo il tramonto. La leggenda e i racconti spingono lo studioso a ricorrere a una medium che, attraverso una serie di sedute, riesce a mettersi in contatto con lo spirito di Maria Lairre, una monaca francese vissuta nel XVII secolo.
Le indagini di Price si interrompono nuovamente in seguito all'acquisto del Borley Rectory da parte del capitano W.E Gregson e nel 1939 un incendio doloso rade al suolo la struttura. Trascorsero degli anni ma Harry Price non dimenticò la storia della monaca e quella del Borley Rectory: nel 1943 ebbe il permesso di avviare degli scavi in zona. I suoi collaboratori riuscirono a riportare alla luce i resti di un osso parietale e una mandibola con 5 denti ancora ben conservati. Dalle analisi condotte emerse che quei resti erano appartenuti a una giovane donna; forse la monaca della leggenda. Da studi approfonditi condotti nel 1938, però, emerse che il Borley Rectory non era stato costruito sui resti di un monastero ma sul terreno all'interno del quale erano state sepolte le vittime di un'epidemia di peste avvenuta nel XVII secolo ipotesi avvalorata dal ritrovamento di altre ossa umane.
fonte-->http://www.visitbritain.com/…/He…/Top-10-most-haunted-places
http://fantasmiinfuga.blogspot.it/…/poltergeist-la-storia-d…
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I cimiteri di New Orleans vogliono emulare la città, sia nella sua ricchezza sia nella sua depravazione. Vanno dalla bellezza alla rovina e viceversa. Come nella città, anche nei suoi cimiteri si nascondono segreti che non vogliono essere svelati.
Una delle storie più affascinanti della città proviene dal Metairie Cemetery e riguarda il fantasma della signora Josie Arlington.
Già dal 1897, New Orleans era il più grande quartiere della prostituzione. I funzionari della città, resisi conto che non riuscivano a liberarsi della prostituzione, decisero di rinchiuderla in un quartiere della città. Sulla base di un piano creato da un consigliere comunale, Sidney Story, venne creato un quartiere in cui solo le prostitute autorizzate potevano esercitare il loro mestiere. Con grande disappunto del consigliere comunale, la zona venne soprannominata, in suo onore, Storyville.
Fu qui che Josie Deublerl aprì la sua casa di malaffare e divenne molto ricca. La casa, nota come il più bel bordello nel quartiere, offriva belle donne, liquori buonissimi e ottimo cibo. Le donne indossavano costosa lingerie francese e intrattenevano la crem della società di New Orleans. Josie diventò amica di alcuni degli uomini più influenti della città, ma le venne negata l'unica cosa che voleva veramente: l'accettazione sociale. Gli uomini che la adulavano durante la notte la evitato durante il giorno.
Ma ciò che Josie non poteva avere nella vita, lo avrebbe avuto nella morte. Ottenne la sua rivincita sulla società snob scegliendo di essere sepolta nel cimitero più alla moda della New Orleans, il Metairie.
La signora acquistò un terreno su una piccola collina e fece erigere una tomba di marmo rosso, sormontata da due pilastri. Sui gradini venne collocata una statua di bronzo che rappresenta Josie mentre sale le scale con un mazzo di rose nell'incavo del braccio. La tomba, uno straordinario pezzo di arte funeraria progettata dall’architetto Albert Weiblen, le costò una piccola fortuna. Ma Josie ritenne che ne era valsa la pena, soprattutto per lo scandalo che suscitò.

Non appena il lavoro venne terminato, nel 1911, una strana storia cominciò a fare il giro della città. Alcuni curiosi, che erano andati a vedere la tomba una notte, dissero di aver assistito a uno spettacolo impressionante. La tomba sembrava essere invasa dalle fiamme! Il marmo liscio e rosso brillava con il fuoco e le fiamme sembravano serpenti. La parola si diffuse rapidamente e la gente accorse in massa per assistere alla vista bizzarra. Il cimitero fu invaso da persone ogni sera, ma lo scandalo seguì Josie anche per il luogo che aveva scelto per la sua ultima dimora
Josie morì nel 1914 e fu seppellita nella sua "tomba fiammeggiante". Presto un numero allarmante di visitatori cominciò a segnalare un altro evento strano. Molti giurarono di aver visto la statua sui gradini muoversi. Anche due dei becchini del cimitero, il signor Todkins e il signor Anthony, giurarono di aver visto la statua lasciare il suo posto e muoversi nei pressi delle tombe. Essi dichiararono di averla seguita, solo per vederla poi scomparire nel nulla.
Ad oggi nessuno è mai stato in grado di fornire una spiegazione per le testimonianze della statua "vivente". Forse Josie non è mai stata accettata nella vita, ma sicuramente è rimasta a lungo nella memoria degli abitanti di New Orleans dopo la sua morte.

FONTE-->http://www.hesperya.net/le-ghost-stories/

La messa dei morti


Dall’inizio dei tempi, il popolo ha sempre avuto paura della morte, ma sopratutto, ha sempre avuto paura degli spiriti dei defunti, tanto è vero che per ingraziarli alcuni popoli facevano offerte quotidiane per acquietare l’anima del morto, in modo tale ch’egli non si rivoltasse contro i cari viventi, e non infestasse loro o la loro casa.
Ad oggi permane ancora l’usanza di portare fiori ai defunti, di pulire la loro “dimora eterna”, di certo non per ingraziarli, ma per onorare il loro ricordo, e molto spesso, ancora adesso, se i defunti non vengono, secondo loro, “curati” o pensati si presentano in sogno per ricordarcelo, questo fenomeno può stare a significare un nostro senso di colpa, o lo spirito vero e proprio, del defunto, che richiede attenzioni.
C’è un giorno dell’anno, il 31 ottobre, che per tutti è conosciuto come Halloween, in cui si dice che i morti vengono e possono più facilmente farci visita, grazie al velo, che esiste tra vivi e morti, che si assottiglia, questo fa si, che per chi ancora teme gli spiriti dei defunti, possa essere una giornata abbastanza terrificante. Infatti, intorno a questo giorno ci sono tantissime credenze, c’è chi dice, che mettendo una bacinella d’acqua sotto il letto, e guardandoci dentro a mezzanotte , si potrebbe vedere la processione dei morti, e se per caso, malauguratamente, un defunto ci guardasse, saremmo i prossimi a morire.
Un altro fenomeno che è stato narrato molte volte dai popoli della Lucania e dell’Italia meridionale è la messa nera, un fenomeno paranormale, che per gli studiosi non è stato ancora provato la veridicità e si pensa sia frutto della mente di chi l’ha visto. Chi ha assistito a questo fenomeno, sono per lo più contadini che andavano a lavoro la mattina presto o tornavano al tramonto a casa, i quali hanno raccontato, che lungo il tragitto, si sono trovati dinnanzi ad una chiesa con le porte aperte e illuminata nell’interno, in cui si stava eseguendo una messa. Entrati, la chiesa era affollatissima di gente non del luogo, ed il prete officiava volgendo le spalle all’altare, il luogo non presagiva nulla di buono, così, fuggiti e recatesi a casa, hanno iniziato ad avere brividi di febbre che li ha portati a letto per molti giorni. Altri contadini, più sfortunati, hanno raccontato che entrati in chiesa, alcuni dei presenti alla messa, gli abbia rivolto la parola, intimandolo di non entrare, e di fuggire all’istante, perché quella era la messa dei morti, e tutti i presenti erano spiriti.
fonte-->http://misteri.esoterya.com/messa-morti/24202/

Il Ponte della Maddalena

Il Ponte della Maddalena, si trova in provincia di Lucca nei pressi di Borgo a MOzzano e scavalca il fiume Serchio, il suo nome lo deve all’edicola vicina, costruita intorno al 1500, ora non più esistente, che custodiva al suo interno la figura della Maddalena.
L’architettura del Ponte del Diavolo risale al medioevo e fu costruito sotto la richiesta della contessa Matilde di Canossa; il suo primo restauro avvenne nel XIII secolo a cura di Castruccio Castracani, in seguito è stato più volte rimaneggiato, mettendo a rischio non solo la stabilità della struttura, ma modificandone anche l’aspetto originale. Agli inizi del’ 900 per far passare la linea ferroviaria Lucca- Aulla, fu aperto un nuovo arco, che ne modificò ancora di più la struttura; sono passati secoli e il ponte dopo innumerevoli piene è ancora in piedi, probabilmente grazie alla sua forma a “schiena d’asino”.
Riguardo le leggende ad esso collegate, ce ne sono molteplici versioni, ma oggi ne vedremo quella più nota:
“si narra che il compito di edificare il ponte sia stato affidato a S. Giuliano l’Ospitaliere. L’opera si rivelò fin dall’inizio di difficile realizzazione. Il capomastro incaricato dell’opera, resosi conto che non avrebbe completato il lavoro per la scadenza prevista, era sprofondato nella disperazione: ma una sera, mentre sedeva da solo sulla sponda del Serchio, pensando al disonore che gli sarebbe derivato per non aver terminato il ponte in tempo utile, gli apparve il diavolo, che gli propose di stipulare un patto. Il maligno avrebbe terminato il ponte in una sola notte, ma ad una condizione: avrebbe preso l’anima di colui che avesse attraversato il ponte per primo. Il patto fu siglato: in una sola notte il diavolo con la sua forca sollevò la grande campata del ponte. Il costruttore, pieno di rimorso, andò a confessarsi da un religioso, che gli disse di rispettare il patto, ma di aver l’accortezza di far attraversare per primo il ponte a un maiale. Il giorno successivo il capomastro impedì l’accesso alle persone e fece attraversare per primo il ponte alla bestia. La leggenda vuole che il diavolo, inferocito per la beffa, si sia gettato giù dal ponte nelle acque del Serchio e non si sia fatto rivedere mai più da quelle parti.”
FONTE-->http://misteri.esoterya.com/ponte-del-diavolo/24651/

LA LEGGENDA CHE NON VA RACCONTATA


Le leggende giapponesi, come il paese dal quale provengono, hanno un non-so-ché di suggestivo e terrificante, e solitamente vengono raccontate per insegnare qualcosa o semplicemente per spaventare la povera gente che mal capitatamene l’ascolta. La leggenda che sto per NON raccontarvi oltre a mettere un senso di paura e superstizione a chi l’ascolta, la mette anche a chi la racconta.
Si dice che la credenza di questa leggenda risale al 17esimo secolo, gli scritti dell’epoca fanno riferimento a questa orrenda storia, ma ne scrivono soltanto il titolo o la descrivono come una storia troppo spaventosa da raccontare. Nessuno sa di cosa narra questa leggenda, si sa solo che chiunque l’ascolti muori di paura prima che possa ascoltare la fine. Per anni nessuno l’ha più citata, ma negli anni 60 lo scrittore Sakyo Komatsu scrisse un racconto chiamato “Testa di bue” e disse che era basato sulla leggenda stessa.
Si dice che di recente, un maestro, durante una gita scolastica, per far stare in silenzio e fermi i propri alunni sul bus, abbia incominciato a raccontare la storia di “Testa di bue”, al chè gli alunni terrorizzati, hanno iniziato a sudare freddo, a tapparsi le orecchie e ad implorare il maestro di smettere. A metà del racconto della storia, si dice che il maestro abbia rovesciato gli occhi, e che abbia continuato il racconto come se una forza invisibile si fosse impossessato di lui, per poi svenire a fine racconto.
Più tardi, quando il maestro ha ripreso i sensi, il bus era fermo, gli studenti erano tutti svenuti ed avevano la schiuma alla bocca; l’autista era crollato sul volante in un bagno di sudore. Non è chiaro cosa sia realmente successo, ma il maestro sentendosi in colpa ha dichiarato che non racconterà mai più quella storia.
Ho fatto delle ricerche su i dettagli di questa leggenda, cercando di capire se esistesse realmente, ma non ho trovato risultati, forse nessuno ha avuto il coraggio di metterla online; se mai la troverò, sfiderò la sorte e ve la riporterò, chi avrà coraggio di leggerla?
FONTE-->http://misteri.esoterya.com/leggenda-terrorizza-chi-asco…/…/

Leggenda dei boschi del Missouri

Questa leggenda ha origini nel Missouri e racconta di un fantasma che infesta i boschi e spaventa i giovani scout.
Betsy Beaumont era una giovane donna, sposata con Joe. Il suo grande sogno era diventare una cantante famosa, ma dopo il matrimonio capì presto che ormai doveva accantonare il suo sogno, facendo la vita da sposa e casalinga. Un giorno Betsy stava percorrendo una strada di campagna con la sua macchina, quando un cervo sbucò all’improvviso facendo perderle il controllo della macchina. La macchina finì contro un albero, e l’incidente fu fatale per la povera ragazza, le cui urla furono strazianti. Il corpo di Betsy fu ritrovato qualche giorno più tardi grazie alla suoneria del cellulare, regalatole da Joe il giorno dell’anniversario, che risuonava attraverso il bosco.
Joe devastato dal dolore si trasferì in campagna, acquistò un terreno, che fece diventare un campeggio a cui gli diede il nome di Beaumont. Qualche anno dopo anche il povero Joe morì e il suo patrimonio passò nelle mani dei “Boy Scouts of America”, ed è da allora che iniziarono le apparizioni. A Betsy, infatti, non era mai piaciuto l’attività di boy scouts, di conseguenza iniziò a perseguitare i giovani che si aggiravano nel parco, terrorizzandoli con le sue apparizioni.
I giovani scout che ebbero la fortuna o sfortuna di incontrarla, affermarono che Betsy si presentava con due volti distinti, infatti a volte appariva con i suoi occhi blu e il viso sorridente e non mostrava nessuna intenzione di fare del male, ma a volte si mostra con gli occhi rossi e il viso arrabbiato terrorizzando e minacciando di morte le povere vittime.
Betsy, però, non si limitava solo a terrorizzare le proprie vittime, ma si dice, che essa se ne cibava anche, specialmente dei più piccoli che di notte andavano di nascosto in cucina per un piccolo spuntino segreto. Nelle notti serene ella cantava e la sua voce soave si sentiva per tutto il bosco, ma nelle notti cupe e piovose i suoi lamenti e le sue grida riempivano le orecchie dei visitatori, facendoli diventare sordi.
fonte-->http://misteri.esoterya.com/ragazza-terrorizzava-sco…/25127/
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Esistono tante storie, storie inventate, storie abbellite, per così dire fatte diventare da storie normali a storie paranormali e poi ci sono le leggende che cercano in un qualche modo di spiegare l’origine di qualcosa, un esempio sono le leggende mitologiche, le quali da popolo a popolo cambiano. Molte leggende sono state inventate per spiegare l’esistenza e il perché dei vampiri dal famoso e originario vampiro Dracula, a tutte le piccole storie che ogni popolo ha raccontato e tramandato per decenni sul conto di questi esseri fantastici e allo stesso tempo crudeli.
In un tempo, quando gli Dei vivevano ancora sulla Terra tra i comuni mortali, esisteva un giovane esploratore, Ambrogo, che si recò a Delfi per ottenere informazioni sul suo futuro. Quando arrivò a destinazione, trovò subito il mago che gli predisse il futuro con queste parole: “Quando di sangue ti nutrirai, la maledizione della Luna avrà inizio”.
Ambrogo non capendo assolutamente il significato di quelle parole, rimase sveglio tutta la notte cercando di capire cosa il mago voleva attendere ma ovviamente non ottenne risposta. Il mattino seguente scese in paese e lì conobbe una bella e giovane ragazza di nome Selene, all’ora Ambrogo non sapeva che Selene sarebbe diventata un giorno la Dea della Luna). Il tempo passò ed i due si innamorano ed un giorno lui le chiese di sposarlo, ma come ogni storia d’amore fantastica ha degli ostacoli. Apollo che a quel tempo era innamorato delle bella Selene, lo maledisse; Ambrogo non avrebbe più potuto camminare sotto la luce del sole e quindi del giorno.
Selene così per proteggere il suo innamorato chiese asilo al Dio Ade, dio del mondo sotterraneo, ma Ade in cambio volle avere l’arco d’argento di Artemide. Così Ambrogo escogitò un piano, fece innamorare la Dea Artemide di lui e le rubò l’arco, Artemide scoperto l’inganno lo maledisse con queste parole: “Che l’argento possa bruciare la tua pelle”. Artemide,che pur sempre aveva un animo buono propose un accordo ad Ambrogo, lei gli avrebbe donato la forza, la velocità e l’immortalità di ogni di Dio ad una condizione, non avrebbe più potuto amare nessun’altra all’infuori di Selene e non avrebbe più potuto avere figli. Ambrogo innamorato follemente di Selene accettò di buon grado, ma non pensò alle conseguenze.
Selene invecchiò e sul letto di morte pregò Amrogo di uccidere il suo corpo mortale, così egli afflitto e disperato fece l’unica cosa che gli venne in mente, bevve tutto il sangue di lei. Selene morì diventando la Dea Luna che da lassù guardava il suo innamorato che avrebbe vissuto solo per lei nelle lunghe notti da immortale privo di qualsiasi altro amore sennò quello della Luna.
fonte-->http://misteri.esoterya.com/dea-della-luna-origini-vampi…/…/
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Franklin Battlefield


Come molti campi di battaglia, quelli in Tennessee sono ossessionati dai soldati che sono morti sul loro territorio. Il campo di battaglia Franklin e la zona circostante è particolarmente attiva con fenomeni soprannaturali.
Due case hanno giocato un ruolo fondamentale nella battaglia di Franklin nel 1864, l'Carnton Mansion e la Carter House.

Un visitatore ha riferito che è stato impegnato in una lunga conversazione con un ufficiale confederato che aveva scambiato per un partecipante alla rievocazione.
Ci sono 1.700 soldati confederati sepolti nel cimitero. I fantasmi di due fratelli gemelli godono a fare solletico o afferrando le caviglie dei passanti.
Il fantasma di una giovane ragazza corre su e giù per la lunga recinzione del cimitero e un soldato solitario si dice a guardia del cimitero.

Il figlio maggiore di Carter ucciso nella battaglia è visto in casa così come altri soldati. Un altro figlio Carter morì in una caduta giù per le scale e spesso è visto lì.
Il suono delle truppe in marcia può essere ascoltato dalla casa.

fonte-->http://www.afpilot.com/luoghi-haunted-in-tennessee/
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IL MISTERO DEL FARO DELLE ISOLE FLANNAN


Le isole Flannan sono un gruppo di 7 isolotti che si trovano nell'arcipelago delle Ercadi esterne, in un tratto di mare molto pericoloso dove in passato persero la vita parecchi marinai, da qui il nome "Seven Hunters" e la decisione di costruire un faro sull'isolotto più grande: Eilean Mòr.
Ci troviamo nell’Oceano Atlantico, precisamente al largo della costa scozzese. Le Isole Flannan fanno parte dell’arcipelago delle Isole Ebridi esterne, sono formate da 7 grossi scogli denominate anche Seven Hunters (sette cacciatori). Questo piccolo complesso di isolotti deve il suo nome al Vescovo Flann, che nel 1600 decise di ritirarsi in solitudine diventando così l’unico abitante del piccolo arcipelago. Fece costruire una modesta Cappella dove dimorò e morì una decina di anni dopo. In questa zona il mare spesso si ingrossa e rende particolarmente difficile l’attraversamento delle navi. Moltissime imbarcazioni che navigavano in quel tratto, a causa della forte corrente finivano per schiantarsi contro le Flannan.Tantissimi marinai persero la vita tragicamente.Per evitare altre vittime nel 1895 venne deciso di costruire un Faro per segnalare la presenza delle Flannan, e per dare un punto di riferimento molto utile alle navi di passaggio.
Il faro venne eretto nell’isolotto più grande: Eilean Mor, a pochi passi dalle rovine della Cappella.
Dalla Società Northern Lighthouses Board vennero reclutati quattro esperti uomini di mare per custodire e presidiare il faro. Ecco i loro nomi:
James Ducat – Capo Guardiano - per 20 anni aveva esercitato in diversi fari in giro per l’Europa
Thomas Marshall – Primo assistente - Marinaio da svariati anni, era un vero lupo di mare.
Donald Mc Arthur – Assistente occasionale e marinaio di grande esperienza.
Joseph Moore - Secondo assistente - L’uomo “chiave” della storia e vedremo presto il perché.

Ogni 15 giorni la nave Hesperus portava viveri, rifornimenti e giornali. Rientrava in Scozia portando con se uno dei quattro guardiani. Trascorse le due settimane successive era la volta di un altro guardiano e così via. Questa era ormai la consuetudine; i giorni, le settimane, i mesi si ripetevano ciclicamente. Il 6 dicembre del 1900 L’Hesperus attraccò con a bordo James Ducat che rientrava dal suo periodo di vacanza. Vennero consegnate le provviste e la posta come sempre. Joseph Moore era di turno per rientrare a casa, mentre il traghetto si allontanava dall’isola salutò i suoi colleghi rimasti sul faro.
Quella fu l’ultima volta che li vide.
15 dicembre 1900. La nave Archtor comunicò alla capitaneria di porto di Oban di aver trovato spento il faro di Eilean Mòr. Cosa molto strana, visto che nel piccolo isolotto si trovavano ben tre guardiani, che fino ad allora avevano sempre rispettato il loro compito. Un quarto guardiano, Joseph Moore, si trovava sulla terraferma, infatti ogni due settimane uno di loro rientrava a casa per restare con la famiglia.
Il 21 dicembre l’Hesperus sarebbe dovuta attraccare a Eilean Mor per i soliti approvvigionamenti, con a bordo Joseph Moore, di rientro dal suo congedo. Ci fu una tempesta fortissima che imperversò per diversi giorni, impedendo alla nave di avvicinarsi all’isola. Finalmente il giorno 26 l’Hesperus attraccò e con grande sorpresa di tutto l’equipaggio, nessuno andò loro incontro come era di consuetudine. Moore diventò sospettoso e affrettò il passo annunciando a gran voce il suo arrivo. Silenzio. Si precipitò nel faro e ci mise poco a rendersi conto che era solo. Dove erano i suoi compagni? Visitò gli alloggi, la torretta e la cucina. Tutto era in ordine, nulla mancava, c’era soltanto una sedia rovesciata. La grande lampada era pronta per essere accesa, piatti e stoviglie erano sistemate con cura. L’orologio era fermo, il fuoco spento. Moore non riusciva a darsi una spiegazione. Esisteva un diario che i 4 uomini avevano deciso di scrivere per tenere in continuo aggiornamento la loro permanenza sul faro. Di questo documento non possiedo fonti certe, perché l’archivio nazionale della Scozia afferma che il diario non è più reperibile. Riporto quindi le annotazioni scritte da Vincent Gaddis in un suo libro edito nel 1977:
12 Dicembre: Vento di tempesta da Nord-NordOvest. Mare molto agitato. Siamo Bloccati. Ore 9 P.M: Onde altissime scuotono il faro, mai vista una burrasca simile. Ducat è nervoso. Mc Arthur sta piangendo.
13 Dicembre: La tempesta è continuata per tutta la notte. Il vento soffia a ovest. Ducat è tranquillo,Mc Arthur prega.
14 Dicembre: Giornata grigia. Io, Ducat e Mc Arthur abbiamo pregato.
15 Dicembre: Il temporale è cessato. Il mare è calmo. Dio veglia su tutto.
Venne immediatamente aperta un’indagine sull’accaduto. Tutta l’isola fu setacciata. Nessun corpo fu mai ritrovato. L’unico indizio utile che permise di effettuare ulteriori congetture fu il ritrovamento di un impermeabile e un paio di stivali. Era l’abbigliamento che erano soliti ad indossare i guardiani quando uscivano dai loro alloggi. L’equipaggiamento di Mc Arthur era al suo posto dentro l’armadietto, mancavano invece gli stivali e gli impermeabili di Ducat e Marshall.
Gli investigatori esposero la loro teoria: Tutto era pronto per accendere il faro, di lì a poco avrebbero cenato insieme. Ducat e Marshall erano usciti a fare il giro dell’isola. Si è teorizzato a lungo su ciò che accadde realmente quel giorno. Tutto fece pensare a un’onda anomala che travolse e spazzò via Ducat e Marshal; Mc Arthur vedendo la scena dal faro, uscì di corsa nel tentativo disperato di salvare i compagni; questo spiegherebbe il perché l’impermeabile era rimasto al suo posto e la sedia fu trovata rovesciata sul pavimento. Mc Arthur abbandonò il faro pur sapendo che il regolamento lo vietava severamente. Una seconda ondata risucchiò anche lui nelle gelide acque dell’Atlantico. Ma allora perché tre uomini di mare, coraggiosi ed esperti come loro avrebbero pianto e pregato il giorno prima di scomparire? Perché Nessun corpo fu mai rinvenuto? Cosa accadde veramente nessuno lo saprà mai con certezza. Questa vicenda ha suscitato l’interesse di migliaia di persone, tenendo sempre vivo il mistero che tutt’ora rimane senza una soluzione capace di mettere d’accordo tutti quelli che hanno cercato risposte esaurienti.
Nel 1971 il faro fu definitivamente automatizzato, ma le anime dei tre guardiani probabilmente sono ancora là, nella “grande Isola” a custodire il faro … e il loro inconfessabile segreto.
Teorie alternative
Le teorie sulla sorte dei tre guardiani del faro sono molteplici, ma nessuna è realmente riuscita a spiegarne la fine; inoltre vi sono diverse storie che alimentano dettagli completamente errati, come ad esempio la famosa ballata del 1912 Flannan Isle

"Così, come ci siamo lanciati alla porta,
abbiamo visto solo una tavola imbandita
per la cena, con carne, formaggio e pane;
ma tutto è integro; e nessuno c'è,
come se, appena sedutisi a mangiare,
o anche ad assaggiare,
l'allarme era scattato, ed in fretta si sono alzati
ed hanno lasciato il pane e la carne,
ed a capotavola una sedia
rovesciata sul pavimento. Estratto dalla ballata Flannan Isle di Wilfrid Wilson Gibson"

Moore, infatti, è esplicito su questo punto.
"Gli utensili da cucina erano tutti in ordine e lucidati, segno che quando sono spariti doveva essere già passata l'ora di pranzo. Joseph Moore"
Le teorie, come dicevamo, sono molte, ma le più plausibili sono le seguenti.
Una, avanzata nel 1955, fa notare come Eilean Mor sia sede di un' intensa attività geologica. Nello specifico, un'immensa grotta sotterranea raccoglie l'acqua dell'alta marea ma, durante le forti tempeste, esplode in un' enorme fiotto liquido verso la superficie. Vedendo dal faro in lontananza alcune onde pronte ad abbattersi sull'isola, McArthur sarebbe corso via ecco il perché della sedia ribaltata e del terzo impermeabile ancora al suo posto ad avvertire i colleghi che si trovavano all'esterno. La mareggiata avrebbe colto tutti all'improvviso, scaraventandoli via. Questa teoria però non spiega perché, una volta giunto sull'isola, Moore abbia trovato le porte ed il cancello chiusi, poiché se McArthur aveva davvero così urgenza da scappare fuori dal faro senza l'impermeabile di protezione, è illogico pensare che abbia avuto l'accortezza di chiudersi le porte alle spalle.

Alcuni credono che uno dei tre uomini abbia ucciso gli altri in un impeto di follia, e ne abbia gettato i corpi in mare. Distrutto dal rimorso, si sarebbe poi lasciato cadere tra i flutti. Questa teoria è interessante, e spiega molti punti oscuri, ma i tre guardiani del faro erano uomini di alta moralità e nervi d'acciaio, e nessuno di loro aveva lamentato crisi psichiche prima.
Altra teoria è quella che ha come protagonista un fantomatico mostro degli abissi, plausibilmente un enorme serpente di mare, giunto sull'isola per banchettare con i poveri faristi. Anche qui, se volete crederci siete liberi di farlo.
L'ultima teoria è quella più affascinante, e narra di uno spirito locale, il Fantasma dei Sette Cacciatori, che recluta le proprie vittime tra le isole del Nord della Scozia. Il 15 dicembre avrebbe fatto visita a Eilan Mor per rapire i tre uomini tra le sue fila.
Il mistero, dopo oltre cento anni, resta immutato.
Oggi c'è chi giura di aver visto i tre guardiani fuori dal faro che guardano l'orizzonte, intrappolati per sempre in questo luogo misterioso.
FONTE-->www.cosenascoste.com
http://www.duepassinelmistero.com/Flannan.htm
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Cecil Hotel








Una strana figura aggrappata ad una finestra del 4° piano del Cecil Hotel di Los Angeles. E’ questo ciò che ritrae la fotografia scattata il 27 Gennaio da un giovane passante, Koston Alderete, che da allora non dorme più sonni tranquilli. Una donna? Un fantasma? La notizia sta terrorizzando la città, ma non è il primo misterioso evento che si verifica in questo hotel, ormai famoso per le sue storie raccapriccianti.
Costruito nel 1927 nella Downtown di LA, a pochi passi dalla “Skid Row”, zona nota per essere una delle aree con le più grandi popolazioni stabili di senzatetto degli Stati Uniti, nasce come sistemazione economica per uomini d’affari di passaggio. Ben presto però diventa teatro di macabri episodi di suicidio, omicidio e sparizioni fino ad aggiudicarsi una fermata nel terrificante “Hotel Horrors & Main Street Vices Tour”. Ma procediamo per gradi.
Nel 1947 Elizabeth Ann Short girovaga sorridente per il bar dell'albergo; la sua bellezza, tutt'altro che anonima, le garantisce gli sguardi languidi di ogni uomo che incroci il suo fisico mozzafiato. Pochi giorni dopo, il 15 gennaio, il suo splendido corpo viene ritrovato abbandonato nel South Avenue, tra Coliseum Street e la West 39th Street, ridotto letteralmente a pezzi, tagliato in due parti all' altezza dell'ombelico. Sui giornali dell' epoca, come nell'immaginario collettivo di oggi, Elizabeth è passata alla storia come la Dalia Nera. Il suo omicidio, brutale e di una ferocia inumana, sopratutto se immaginato commesso negli anni del secondo dopoguerra fatti di fumo e lustrini, è tuttora irrisolto.
Nel 1954 Helen Gurnee, 50 anni, si lancia dalla sua camera al 7°piano ed atterra sul tendone di una delle vetrate dell’hotel.
Nel 1962 Julia Moore muore schiantandosi dall’8°piano. Nello stesso anno anche la 27enne Pauline Otton si suicida, dopo una furibonda lite con suo marito, lanciandosi dalla finestra della sua stanza al 9°piano e atterrando su un passante, George Giannini, che muore sul colpo. Misterioso il caso di Goldie Osgod, trovata accoltellata, strangolata e stuprata nella sua camera. Il delitto non é mai stato risolto.
Il 12 ottobre 1962 la ventisettenne Pauline Otton tenta il suicidio dopo un furioso litigio con l'ex marito, Dewey. Si getta dal nono piano, atterrando sull'ignaro passante George Gianinni. Entrambi muoiono sul colpo, sfracellati sul marciapiede antistante l'albergo.
Il 4 giugno 1964 viene ritrovata morta nella propria stanza l'operatrice telefonica in pensione Goldie Osgood, detta Pigeon Lady (la signora dei piccioni), conosciuta e benvoluta da tutti per la sua abitudine di portare da mangiare agli uccelli di Pershing Square. La donna è stata violentata, accoltellata e strangolata, ed il suo assassino ha lasciato la camera d'albergo sottosopra, forse alla ricerca di qualcosa di valore. Di fianco al corpo senza vita, il cappello dei Dodgers (la squadra di baseball di Los Angeles) che era solita indossare ed un sacchetto colmo di mangime per volatili. Poche ore dopo, gli agenti fermano proprio in Pershing Square un uomo con i vestiti grondanti di sangue, Jacques B. Ehlinger; sebbene a prima vista sembri proprio il killer dell'anziana signora, non si riescono a trovare prove a suo carico, e viene rilasciato.
La polizia non riuscirà a trovare un colpevole a questo efferato quanto insensato delitto.

L’hotel è stato scelto come “dimora” anche da due serial killer. Il primo, Richard Ramirez, noto come “Nightstalker”, vive all’ultimo piano in una camera da 14$ a notte, quando nell’84 stupra e macella 13 donne. Dopo averle ammazzate, si limita a buttare i suoi abiti nel cassonetto e a rincasare passando dalla porta sul retro. Ramirez é stato condannato per i 13 omicidi alla camera a gas.
L’austriaco Jack Unterweger lavora come giallista per una rivista del suo Paese e soggiorna al Cecil Hotel quando uccide e strangola con i loro stessi reggiseni 3 prostitute. Il giornalista, già condannato per un reato simile in Austria, era stato assunto dal giornale dopo essere stato rilasciato come “esempio di riabilitazione”. Pare abbia scelto il Cecil per omaggiare il suo predecessore Ramirez. Condannato per i suoi omicidi, si è ucciso impiccandosi nella sua cella.
Il fantasma di Elisa Lam
L’ultimo assurdo e terrificante caso che va ad aggiungersi alla lunga lista è quello della 21enne Elisa Lam. La ragazza soggiorna nell’hotel nel Gennaio 2013 fino a quando scompare misteriosamente.
Tre settimane dopo, in seguito alle lamentele di alcuni ospiti per la maleodorante acqua nera che fuoriesce dai rubinetti, un addetto alla manutenzione ritrova il suo corpo senza vita sul fondo del serbatoio dell’acqua sul tetto.
Di come la ragazza sia arrivata lì non c’è spiegazione, considerato che per raggiungere quel punto bisogna superare una porta chiusa a chiave e un allarme che non ha mai segnalato nulla.
La giovane viene dichiarata morta a seguito di annegamento casuale: secondo la polizia sarebbe salita sul tetto dello stabile ed avrebbe aperto il coperchio del serbatoio, scivolandoci dentro accidentalmente. Sebbene il comportamento di Elisa sembri legato all'abuso di alcool o droghe, la ragazza era totalmente sobria e lucida. O meglio, relativamente lucida, poiché Elisa soffriva di un disturbo da personalità multipla, che forse l'ha portata a credere di essere in un altro luogo mentre in realtà si chiudeva nel suo sarcofago liquido. Sulla sua morte ci sono ancora molti dubbi, come ha fatto poi ad aprire il coperchio del serbatoio richiudendoselo alle spalle sarà un mistero di cui forse non avremo mai la soluzione.
A rendere ancora più inquietante il tutto, un video che ritrae Elisa in una strana scena ripresa dalle telecamere di sicurezza, probabilmente nei suoi ultimi momenti di vita. Le immagini mostrano la ragazza che entra nell’ascensore e inizia a comportarsi in modo davvero anomalo. Si nasconde, preme tutti i tasti ma le porte dell’ascensore restano inspiegabilmente aperte. Poi si affaccia sul corridoio e guarda impaurita all’esterno. Infine si ferma sul pianerottolo e inizia a gesticolare in modo bizzarro come rivolgendosi a qualcuno, o qualcosa, fino a sparire, con le porte dell’ascensore che adesso si aprono e si chiudono da sole. L’autopsia non ha riscontrato tracce di droga nel suo organismo e il caso è stato archiviato come “morte accidentale per annegamento”.

https://www.youtube.com/watch?v=NYjTX_QW7m8
(Il video è inquietante vi avverto...)
L’episodio verificatosi pochi giorni fa riporta tristemente alla memoria questi misteriosi casi. Lo stesso Koston Alderete, autore della fotografia e appassionato di film horror e storie di fantasmi, afferma di non aver mai assistito a nulla di simile nella sua vita. Intervistato da un giornalista della KABC di LA ha dichiarato: “Quando ho guardato quella finestra mi sono spaventato tantissimo. Ho indicato la scena al mio amico che è andato fuori di testa.”
Che si trattasse di Elisa Lam?
Per ora tutte le domande sui terrificanti misteri del Cecil Hotel restano senza risposta.

fonte-->http://gialli.it/il-fantasma-del-cecil-hotel
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Il tunnel di Sensabaugh





Tra i tanti luoghi infestati in giro per il mondo, uno dei più inquietanti è il tunnel di Sensabaugh, teatro di omicidi terrificanti, riti satanici ed apparizioni spettrali, eventi descritti da incauti viaggiatori che hanno osato avvicinarsi.
Il tunnel di Sensabaugh, si trova a ridosso della Big Elm Road di Kingsport, (USA) è stato costruito intorno al 1920, oggi viene utilizzato solo da incauti viaggiatori e abitanti del luogo, in quanto non appartiene ad un’importante arteria cittadina ed il suo stato di conservazione è particolarmente degradato. Il passaggio attraverso il tunnel è calato drasticamente da quando al suo interno è avvenuto un efferato omicidio.
Si racconta di altri molti omicidi avvenuti all’interno del tunnel di Sensabaugh il più famoso è quello del figlio della famiglia Sensabaugh:
Un senzatetto, chiede aiuto alla famiglia Sensabaugh, che lo accolgono in casa offrendogli cibo ed un letto caldo per passare la notte. L’uomo, però, nottetempo cerca di rubare i gioielli della proprietaria, il signor Edward Sensabaugh, svegliato di soprassalto, prende la pistola e la punta contro il senzatetto che afferra il figlio appena nato dalla culla facendosi scudo e scappa. Il malvivente, al sicure nel tunnel, abbandona il bambino condannandolo a morte e fugge via.

Si narra di altri omicidi brutali commessi su ragazzini e bambini all’interno del tunnel di Sensabaugh e che durante la notte si possano ancora sentire le urla o il rumore di passi, qualcuno racconta di aver sentito il pianto di un bambino, altri di aver visto dallo specchietto retrovisore la figura del signor Edward Sensabaungh.
Molte persone affermano di aver attraversato il tunnel di notte e di aver fermato la macchina all’interno spento il motore e non essere riusciti più ad accedere l’auto fino all’alba.
C’è chi afferma di aver visto attraverso lo specchietto retrovisore ombre oscure, altri di aver visto ombre passargli accanto, molti constatano un’improvviso e brusco abbassamento della temperatura.

La cosa più inquietanti è che molti, una volta lasciato il tunnel di Sensabaugh, si sono ritrovati delle impronte di mano di bambini sui vetri appannati.
fonte-->http://www.ilparanormale.com/…/il-tunnel-di-sensabaugh-kin…/
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la villa infestata di Mascalucia


In genere, qualsiasi luogo si dica infestato porta dietro di sé episodi di violenze, torture, omicidi, suicidi, ma anche rituali esoterici, amori spezzati o decessi di bambini. Proprio l'Italia è ricca di posti come questi e moltissime sono le esperienze paranormali di cui sentiamo spesso parlare. Alcune sono semplicemente bufale senza alcun fondamento, altre invece potrebbero essere vere, per lo meno per chi crede nel paranormale.
Questa storia proviene dal comune di Mascalucia, in provincia di Catania, nella bellissima Sicilia; si narra che intorno al 1800, questa maestosa villa su 3 piani, composta da ben 16 stanze, fosse abitata da un barone che vi morì suicida per ragioni mai conosciute. Secondo le leggende metropolitane, da quel giorno, chiunque provò a stabilirsi li trovò la morte dopo poco giorni di permanenza, ad eccezione della sola famiglia di giardinieri che si occupa dell'esterno da diverse generazioni. Molte sono le testimonianze di persone che raccontano di strane esperienze vissute avvicinandosi alla casa, rumori e lamenti uditi provenienti dall'interno, insieme a sensazioni di freddo intenso improvviso. Alcuni narrano addirittura di aver visto la sagoma di un bambino mentre aleggiava nell'aria uno strano odore di incenso.
Nel seminterrato sembrerebbe essere custodita la tomba del barone, ma anche questo elemento si perde al confine tra la realtà e la leggenda. Gli attuali proprietari tengono molto alla villa e parlano di un'atmosfera tranquilla al suo interno, ma non negano la presenza di "strani fenomeni non molto frequenti, come rumori di passi provenienti dai piani superiori ed interruzioni improvvise della corrente elettrica". Diciamo che anche la location in cui si trova la casa sicuramente non aiuta a tenere lontani pensieri oscuri: il cimitero comunale posizionato proprio di fronte conferisce alla villa di Mascalucia il titolo di "uno dei luoghi più suggestivi della zona, al di la di miti e leggende a cui lasciamo i lettori liberi di credere o meno.
fonte-->http://it.blastingnews.com/…/misteri-la-villa-infestata-di-…
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La Pascualita

La Pascualita, o piccola Pascuala, è un manichino da sposa che ha "vissuto" in una vetrina a Chihuahua, in Messico, negli ultimi 75 anni. Questo è un periodo piuttosto lungo per un negozio di abiti da sposa per esporre un manichino, ma questo oggetto ha una strana storia alle spalle.
Secondo il racconto degli abitanti, la Pascualita non è un manichino come tutti, ma è il cadavere perfettamente conservato della figlia del precedente proprietario del negozio.
Per anni, la storia di Pascualita ha attirato molti visitatori. La gente schiacciava persino il naso contro la vetrina, fissando il manichino, cercando di capire se fosse vero o no. Le persone sono catturate dal suo sguardo ipnotizzante e dal realismo del suo aspetto.
La Pascualita venne esposta nella vetrina per la prima volta il 25 marzo 1930, vestita con un abito da sposa primaverile. L'effetto fu istantaneo. La gente semplicemente non poteva staccare gli occhi da questo nuovo manichino, con gli ampi occhi di vetro, capelli veri e un roseo incarnato della pelle. Presto, si sono resi conto che il manichino assomigliava molto alla defunta figlia del proprietario, Pascuala Esparza. Non ci volle molto tempo per arrivare alla conclusione che il manichino poteva essere il corpo imbalsamato di sua figlia, morta pochi giorni dopo le nozze, dopo essere stata morsa da una vedova nera.
La presenza di Pascula venne accompagnata dalla comparsa eventi soprannaturali. Diversi incidenti inspiegabili sono stati segnalati intorno al manichino. Alcuni sostengono che esso sposti lo sguardo, seguendo le persone in giro per il negozio. Alcune mattine, alla riapertura del negozio, il manichino è stato ritrovato in posizioni diverse rispetto a come era stato lasciato alla chiusura. Sonia Burciaga, una commessa del negozio, racconta di aver sentito un pianto lamentoso provenire dal Pascualita e che ogni volta che le si avvicina le sue mani iniziano a sudare.

mercoledì 19 agosto 2015

Peaches Geldof



Peaches Geldof potrebbe avere uno spettro in casa.
La figlia del famoso Bob, ha condiviso una foto di se stessa e del figlio Astala nella vasca da bagno, ma misteriosamente nello scatto è comparsa una mano che potrebbe essere quella di un fantasma e che può essere vista appena sopra la sua spalla. Peaches, 24 anni, ha pubblicato il selfie spettrale su Instagram, e lei ritiene che la mano appartiene allo spirito di una donna che si è suicidata 100 anni fa, dopo la nascita di un bambino nato morto.

La ventiquattrene – che vive nella proprietà nel Kent, Sud Est dell’Inghilterra, con il marito Thomas Cohen, Astala, e l’altro figlio, di otto mesi Phaedra – ha detto: ‘La casa è stata costruita nel 1920 da un uomo ricco e dalla moglie incinta. Tuttavia, la moglie partorì un bambino nato morto e rimase così addolorata che impazzì. A quanto pare si suicidò annegandosi nella vasca da bagno‘. Peaches ha anche aggiunto: ‘La presenza che sento non è maligna o arrabbiata, piuttosto materna e cordiale – la casa ha una bella atmosfera. Forse vuol solo farci sentire la sua presenza perché ama avere bambini intorno‘. Peaches ha iniziato a lasciare la porta aperta quando dorme di notte nel caso in cui il “fantasma ritorni“.
La figlia di Bob Geldof e Paula Yates alla fine ha deciso di indagare sulla storia della casa dopo la pubblicazione della foto spettrale sul suo account di Instagram accompagnata con la didascalia: ‘Primo piano sulla mano misteriosa del fantasma che ho ripreso nella foto a me e Astala in bagno! E no che non è la mia mano, una delle mie era intorno alla vita per trattenerlo durante la foto, l’altra tiene la fotocamera per scattarla. La mano è intorno alla mia spalla e forma un angolo molto strano! E’ terrificante! Mi sto cagando addosso! # infestata ‪#‎fantasma‬
Peaches Geldof, figlia del cantante irlandese Bob Geldof, sarebbe morta per overdose di eroina, come sua madre Paula Yates nel 2000.
Lo riferisce il quotidiano britannico The Times. Peaches, ex modella, giornalista e presentatrice televisiva, è stata trovata morta lo scorso 7 aprile all'età di 25 anni. Ma l'autopsia non aveva chiarito le cause del decesso.
Sperando che le cose non siano collegate.

FONTE-->http://www.leggilo.net/…/si-fotografa-nella-vasca-da-bagno-…
http://www.ilgazzettino.it/?p=search&tag=peaches+geldof
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I BAMBINI FANTASMA


Una leggenda strana circonda il passaggio a livello sud di San Antonio, Texas. L'intersezione dei binari con la carreggiata, così dice la storia, fu luogo di un tragico incidente in cui parecchi bambini in età scolastica sono stati uccisi - ma i loro fantasmi permangono nel posto e spingono le automobili in attesa attraverso i binari, anche se il percorso è in salita.
Negli anni 1930 o 1940, un bus della scuola pieno di bambini stava facendo il suo giro lungo la strada e verso l'intersezione quando si è arrestato sui binari della ferrovia.
Un treno a tutta velocità si è fracassato nel bus, uccidendo 10 dei bambini e il conducente del bus.
Si narra che la storia però non finisca qui. Le anime degli studenti sono ancora legati al luogo della loro dipartita per evitare che qualcun altro resti vittima della loro stessa sorte. Se si ferma l'auto in folle a pochi metri dall'incrocio, questa comincerà lentamente a muoversi, fino a superare i binari. E la strada è anche leggermente in salita. Sui cruscotti polverosi appaiono le impronte di manine, come se a spingere il veicolo siano dei piccoli fantasmi invisibili. Di notte appaiono luci lattiginose tra i binari, quasi a voler essere faro nella notte dei viandanti.

Anche oggi, automobili si allineano a quell'intersezione per vedere se la leggenda è vera. Il conducente arresta l'automobile a circa 20 - 30 yarde dai binari e la mette in folle. Alcuni spengono persino i motori. E per certo, anche se sembra che la strada sia un po' in salita, l'automobile comincia a rotolare. Rotola lentamente in un primo momento, quindi guadagna costantemente velocità - apparentemente di sua iniziaTiva e contro la gravità - sopra e oltre i binari. Ciò è stato esaminato ripetutamente e le automobili realmente rotolano sopra e oltre i binari - sempre.
Ma non è tutto. La seconda metà di questa leggenda è che se una polvere chiara - come del talco - viene spruzzata sopra il bagagliaio e il paraurti, appariranno piccole impronte digitali e di manine - le impronte dei bambini fantasma che spingono l'automobile. Molti che lo hanno provato giurano che effettivamente possono vedere la prova delle impronte delle mani di piccoli bambini nella polvere.

TESTIMONIANZA: "Ho messo l'auto in folle, ho tolto i piedi dai pedali e la macchina si è mossa! Ha superato subito le rotaie, saltando da un lato all'altro, portandomi fuori pericolo! Ero così eccitata, sono saltata fuori a controllare il retro dell'auto e c'erano delle piccole impronte! Chiare e marcate, e così piccole! I tratti erano così nitidi che si potevano vedere i palmi e le impronte digitali! Ho ripetuto l'esperimento, e ho trovato delle impronte anche sulle portiere posteriori! C'era anche un'impronta più grande delle altre! Forse quella dell'autista dello scuolabus? È quello che penso"; Brenda Pacheco, testimone oculare su mysa.com, sito di notizie della città texana di San Antonio
FONTE-->http://darkgothiclolita.forumcommunity.net/?t=44224365